L’auto sparita e i soldi per riaverla, la procura impugna le decisioni su Iannì e i due romeni accusati

 
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Gela. Erano tornati in libertà dopo poche ore dal loro arresto e, adesso, la procura ha impugnato tutto davanti ai giudici del riesame di Caltanissetta. Il denaro in cambio dell’auto? Claudio Iannì, Andrei Stirbu e Renata Paun sono accusati di aver organizzato un vero e proprio “cavallo di ritorno” ai danni di un pensionato licatese. I soldi in cambio dell’auto rubata. Nelle scorse settimane, il gip, al termine dell’interrogatorio di garanzia, convalidò l’arresto solo per Iannì e Paun, escludendo qualsiasi ruolo assunto da Stirbu nell’intera vicenda. Al gelese Iannì e alla romena Renata Paun vennero revocati anche gli arresti domiciliari, così come chiesto dai loro legali di difesa, gli avvocati Salvo Macrì e Giuseppe Smecca. Per i magistrati della procura, però, le accuse nei loro confronti, dopo la denuncia sporta dall’anziano preso di mira, sarebbero comunque fondate. Così, la decisone del giudice è stata subito impugnata davanti al tribunale del riesame che a breve si pronuncerà sul caso. 

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