“L’esproprio a Margi è illegittimo”, altro giro e altra condanna per il Comune

 
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Gela.
Altro esproprio irregolare ed altra condanna per il Comune. Questa volta, i giudici del tribunale amministrativo di Palermo hanno dato ragione ai proprietari di un terreno in contrada Margi occupato dagli operai comunali dodici anni fa. I lavori avviati permisero la realizzazione di un’arteria stradale che, però, sarebbe avvenuta senza alcun decreto d’esproprio e senza il pagamento dovuto a titolo d’indennità.

I giudici palermitani hanno detto sì al ricorso presentato dai proprietari mentre l’ente comunale ha scelto di non costituirsi in giudizio. Quindi, i funzionari di Palazzo di Città, entro il termine di trenta giorni, dovranno provvedere o alla restituzione dell’area oppure alla liquidazione dei pagamenti.
“Per il pregiudizio patrimoniale (perdita della proprietà del bene) – scrivono i magistrati nella sentenza – la somma dovuta dovrà determinarsi in misura corrispondente al valore venale dei beni utilizzati per scopi di pubblica utilità tenuto conto della destinazione urbanistica o meno dei terreni”.
In base alla pronuncia, inoltre, “per il pregiudizio non patrimoniale cagionato anch’esso per perdita del diritto di proprietà dell’area di cui trattasi la somma dovuta dovrà essere forfettariamente liquidata nella misura del dieci per cento del valore venale del bene così come calcolato ai fini dell’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale”.
I giudici non trascurano l’occupazione illegittima subita dai proprietari dei terreni, “per il danno derivante dal periodo di occupazione illegittima – concludono – la somma dovuta dovrà essere calcolata nella misura del cinque per cento annuo sul valore venale del bene così come calcolato ai fini dell’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale, salvo che dagli atti del procedimento amministrativo non risulti la prova di una diversa entità di tale danno”. Vecchie espropri e, come spesso capitato, nuove condanne già pronte a trasformarsi in debiti fuori bilancio.

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