Futuro a tinte fosche per l’Ipab Aldisio, Cgil e operatori non ci stanno

 
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Gela.
La casa di ospitalità “Antonietta Aldisio” è abbandonata a sè stessa e con essa i 12 lavoratori che non percepiscono lo stipendio ormai da 14 mesi. I provvedimenti finora avviati hanno soltanto aumentato la lista dei disagi della struttura presieduta da don Giovani Tandurella.

Il segretario della camera del lavoro Cgil, Ignazio Giudice, ha proclamato lo stato di agitazione sollecitando un incontro in prefettura per incontrare i vertici dell’Ipab presieduta da don Giovanni Tandurella e l’amministrazione comunale. Alla base della vertenza sindacale le proposte di migliorie approvate in seduta monotematica di consiglio comunale.
“A febbraio dello scorso anno l’assise civica aveva deciso di attivare un apposito bilancio per farsi carico degli oneri per il mantenimento del personale – spiega Giudice, segretario della Cgil – oltre a coprire i posti letto convenzionati partendo dalla base dei 25 posti previsti e da riproporre nella nuova convenzione. Inoltre era stato deciso di avviare l’iter per il riconoscimento della compartecipazione della retta da parte dell’Asp per soggetti convenzionati inabili, rinnovare il centro diurno e riattivare i finanziamenti per il completamento dei lavori di ristrutturazione. L’amministrazione si sarebbe dovuta fare carico di questi punti entro 15 giorni, invece sono trascorsi 14 mesi e non è stato fatto nulla. E’ stato istituito solo il capitolo di bilancio per l’emergenza abitativa che con un importo di 30 mila euro annui di certo non servirà a risolvere i problemi dell’ipab ne quelli dei lavoratori. Sicuramente diminuisce le sofferenze di qualche cittadino disagiato che può trovare ospitalità nelle stanze della casa Antonietta Aldisio”.
La Cgil, congiuntamente ai 12 lavoratori, invoca un senso di responsabilità da parte della politica accendendo i riflettori su quella che è già stata ribattezzata la “vertenza ipab Aldisio”.
“Si tratta di una vertenza prioritaria e urgente – conclude Ignazio Giudice – sia per lo stato di necessità nel quale vivono i lavoratori sia per rilanciare in modo serio, concreto e tangibile, la presenza di una struttura pubblica che deve essere tenuta in vita nel migliore dei modi attraverso finanziamenti in linea con i costi che la struttura sostiene”.
La casa Antonietta Aldisio è stata parzialmente danneggiata da un incendio doloso che ha interessato i locali ceduti alla società Gela Ambiente per gestire il progetto sprar. Contestualmente il personale dell’ufficio Igiene pubblico dell’Asp aveva evidenziato una carenza delle condizioni igienico sanitarie nei locali destinati agli uomini.

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