L’indotto Eni non respira: Elettroclima in difficoltà e gli operai attendono

 
0

Gela. Lo stato di salute dell’indotto Eni stenta a ritornare su livelli accettabili. Dopo il fermo di un mese scattato a seguito della protesta dei lavoratori contro il paventato piano di ridimensionamento del sito di contrada Piana del Signore e la mobilitazione

dei quindici operai della società Riva e Mariani, ancora in sit in davanti l’ingresso principale dello stabilimento, la campana d’emergenza suona per i dipendenti dell’azienda Elettroclima. Allo stato attuale, solo otto operai su un totale di circa sessanta riescono ad essere impiegati. Non a caso, azienda e sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno optato per la soluzione della cassa integrazione in deroga.
Non mancano, però, gli ostacoli. I lavoratori lamentano ritardi nei pagamenti delle retribuzioni e, così, si è aperto l’ennesimo tavolo di trattativa davanti al prefetto di Caltanissetta Carmine Valente. Una riunione convocata sul tema è stata rinviata a causa di diverse defezioni, legate anche al periodo estivo. Da diverso tempo, il gruppo Elettroclima ha optato per la separazione tra una compagine societaria a responsabilità limitata, quella nella quale è confluita gran parte dei dipendenti in organico, e un’altra in nome collettivo. Già nelle prossime settimane, potrebbero arrivare novità sull’ennesima vertenza aperta tra le aziende impegnate nell’indotto della fabbrica Eni.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here