L’indotto Eni si muove? Partono i cantieri all’Acn e alla diga foranea: più di 200 gli operai in attesa

 
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Gela. Dopo l’intesa di Palermo delle scorse settimane, qualcosa sembra muoversi tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.

Acn e diga foranea. Mentre la conta degli operai dell’indotto finiti sotto ammortizzatori sociali supera quota 230, sono in fase di partenza i lavori per lo smantellamento dell’impianto di Acrilonitrile, il cosiddetto Acn. L’appalto è stato assegnato alla bergamasca Despe, azienda specializzata in questo tipo d’interventi. Nel cantiere, però, dovrebbe trovare spazio anche una parte degli operai in forza all’Eurocoop oltre a quelli di altre società dell’indotto. Intanto, le prove di carico e i primi sopralluoghi si stanno susseguendo nell’area della diga foranea. Pure in questo caso, si partirà con una serie di lavori di smantellamento. L’attività dovrebbe entrare nel vivo entro le prime settimane di giugno. Si tratta di cantieri che potrebbero garantire un po’ di respiro a lavoratori fermi da mesi. Non a caso, i sindacati del settore metalmeccanico stanno monitorando lo stato dei lavori. Alla diga foranea, saranno principalmente gli operai di Sudelettra a svolgere gran parte delle attività previste.

L'appalto per la demolizione del dissalatore. Fanno gola a molti,comunque, anche i cantieri per la demolizione dei vecchi moduli del sistema di dissalazione presente all’interno dello stabilimento Eni. Diverse aziende hanno partecipato alla gara d’appalto. L’esito, però, non è ancora noto: tra le società in lizza, ci sono gruppi storici, da decenni impegnati nell’indotto della fabbrica e, adesso, in cerca di commesse per cercare di resistere. Nelle scorse settimane, i manager di Eni e Enimed avevano lanciato rassicurazioni sul fronte della piattaforma Prezioso K, la cui costruzione è prevista nel protocollo romano dello scorso novembre. In città dovrebbero realizzarsi tutti quegli interventi necessari alla costruzione dell’intera componentistica. Appare impraticabile, invece, in assenza di uno yard vero e proprio, l’ipotesi della costruzione in città della struttura e delle fondamenta della piattaforma. 

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