La faida tra i clan: dopo l’ergastolo manette a Salvatore Morello, era libero e viveva in Lombardia

 
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Gela. La Corte di Cassazione, negli scorsi giorni, ha confermato l’ergastolo nei confronti di Salvatore Morello, accusato insieme ad altri imputati di aver avuto un ruolo in almeno un omicidio.

Per Morello arriva l’arresto. Episodi, comunque, legati alla guerra di mafia scoppiata tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. Così, le manette sono scattate ai polsi proprio di Salvatore Morello, oggi sessantaquattrenne. Da tempo risiede in Lombardia, nella zona di Sannazaro de Burgondi in provincia di Pavia. Dopo il verdetto definitivo dei giudici di cassazione, i carabinieri hanno provveduto ad eseguire il provvedimento, trasferendo il muratore nel carcere di Vigevano. L’uomo si era spostato da tempo in Lombardia insieme alla propria famiglia. Finì sotto processo a conclusione dell’indagine “Genesis” che consentì di ricostruire diversi delitti legati alla guerra di mafia, compreso quello di Salvatore Lauretta e Orazio Coccomini che innescò la scintilla della guerra tra stidda e cosa nostra. 

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