“La scelta sul mio nome finalizza un percorso”, Lo Nigro: “Agorà è la meta ma no ad autocandidature”

 
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Piero Lo Nigro

Gela. Non “un’autocandidatura ma l’esito di un percorso ragionato che va avanti da tempo”. Piero Lo Nigro, storico esponente socialista già impegnato sia a livello locale che in contesti regionali e nazionali, sa di avere assunto una causa non da poco, che andrà perorata anzitutto nell’agorà. Ieri sera, i moderati lo hanno indicato come loro candidato a sindaco: una proposta che si aggiungerà a quelle di altre anime della coalizione in costruzione. “Devo ringraziare chi ha deciso di darmi questa possibilità che non era scontata – dice – nonostante abbia partecipato fin dall’inizio al percorso per arrivare ad una collegialità decisionale e di scelte politiche. Quindi, non posso che ringraziare Italia Viva, i liberali, i miei compagni di partito, Noi modetati e Rinnova, con Gianpaolo Alario che alla fine ha fatto un passo indietro per rafforzare ancora di più il nostro tavolo”. La potenziale candidatura dell’ex consigliere comunale, da sempre inserito politicamente in aree di centrosinistra, ha decisamente rotto l’attendismo. I moderati si erano fermati un giro, per far sì che fosse l’asse M5s-Pd-civici ad avanzare la prima mossa, con un nome condiviso. Così, però, non è stato anche se il garante dell’agorà, il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, proprio ieri ha spiegato che non ci saranno altre proroghe e i nomi dei papabili a sindaco andranno indicati entro il fine settimana. “Alcuni ritardi e alcune riflessioni, secondo noi, stavano tendendo, nell’agorà, un po’ ad annebbiare il percorso o comunque a snaturarlo – aggiunge Lo Nigro – si rischiava di limitare la possibilità di volare alto. Per questo, abbiamo dato l’accelerata. Lo spirito politico della mia candidatura si lega ad una linearità di comportamenti riconosciuta dal tavolo dei moderati. È un presupposto importante insieme alla conoscenza dei programmi e dei temi del territorio. Un mio contributo anche tecnico può essere di ausilio”. L’esponente socialista parte comunque dal presupposto che “l’agorà è un valore da preservare”. “Questa mia indicazione è una scelta collegiale, di un gruppo che ha una sua anima e una sua identità, non diverse da quelle dell’agorà – sottolinea – noi rifugiamo dalle autocandidature. Siamo lontani da questo concetto. Sono pronto a confrontarmi in questo ambito. Ma non ci riconosciamo in autocandidature o in candidature che devono per forza concretizzarsi, senza tenere in considerazione il contesto generale”.

Lo spirito dell’agorà non si discute. “Rimane l’approdo”, precisa Lo Nigro. “Però se questa agorà dovesse poi presentare delle criticità tali da poter essere affrontate con entità civiche e della dimensione centrista di tradizione cattolica, noi non disdegneremo soluzioni di questo tipo. La meta e la luce – rimarca – è l’agorà. Ringrazio chi sta lavorando in questa direzione, in primis i cinquestelle e Di Paola. Il nostro è un percorso per agevolare la sintesi”. Lo Nigro sembra già a suo agio in un cammino che potrebbe diventare tutt’altro che breve. “Ho ricevuto telefonate e incoraggiamenti importanti – dice inoltre – le conoscenze tecniche e l’esperienza acquisita sono fattori che tanti, nel mondo imprenditoriale, sociale, politico, ritengono un punto di partenza rilevante. C’è entusiasmo e c’è chi vuole essere coinvolto. Le criticità le conosco bene”. Insiste sulla necessità di partire dalle tante difficoltà del territorio. “A livello professionale, quotidianamente affronto questioni che toccano il tessuto economico e non solo – conclude – vivo l’apprensione e la crisi del territorio, praticamente ogni giorno. Ho consapevolezza. Ci sono poi le difficoltà degli enti locali e nella specie del nostro Comune. Bisogna interiorizzare tutto questo. Faremo una sintesi collegiale. C’è consapevolezza delle difficoltà ma anche fiducia nel futuro”. Quella dell’esponente socialista è una candidatura che apre il campo dell’agorà. Dovrebbe aggiungersi, anche se non sono ancora ufficiali, a quelle dell’ex parlamentare Ars Miguel Donegani e del civico Terenziano Di Stefano, già vicesindaco e assessore. Pure i dem, alla fine, potrebbero avanzare una loro proposta. La sintesi tanto citata sarà inevitabile, per non azzoppare l’agorà e per non perdere pezzi importanti.

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