L’apertura del teatro un segno di cultura per dare una speranza di futuro alla città

 
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Gela. Una cerimonia sobria, senza sfarzi. Dai volti traspariva l’emozione di chi pensava “finalmente”. Il teatro comunale è stato restituito alla città. Ieri solo per 400 autorità, da oggi per tutti con l’Open Day.

Non c’era il governatore Rosario Crocetta, trattenuto a Palermo per motivi istituzionali. Il taglio del nastro, 38 anni dopo la chiusura del teatro, è stato affidato a Ester Bonafede, assessore regionale alla Famiglia e politiche del lavoro. Dopo la benedizione del vicario foraneo Grazio Alabiso il sindaco Angelo Fasulo e l’assessore Giuseppe Ventura hanno ufficialmente aperto il sipario. Tra gli ospiti il rieletto senatore Giuseppe Lumia, il prefetto Carmine Valente, e poi le autorità militari, politiche ed i magistrati, dal procuratore Lotti al presidente Leone ed al giudice Conti.

Qualcuno è rimasto fuori dal teatro protestando perchè l’ingresso è stato riservato solo ad invitati, ma in generale c’è stata compostezza e serenità.

“La riapertura del Teatro Comunale Eschilo è un dono alle nuove generazioni per veicolare il messaggio che bisogna ripartire dalla cultura per far rinascere il territorio – ha detto il primo cittadino – In tempo di tagli alla cultura riaprire un teatro chiuso da quarant’anni è un forte segnale di speranza. La cultura deve rimanere un punto di riferimento per pensare al futuro, per guardare avanti, perché senza di essa non c’è futuro né passato di una popolazione”. “L’evento di oggi – ha aggiunto l’assessore Ventura – testimonia la volontà della nostra comunità di esaltare valori culturali e artistici, nonostante un’epoca storica che offende i principi di coloro che vogliono valorizzare le arti. Investire nella cultura non e` un lusso ma e` una parte importante di quell’azione politica che deve aprire prospettive nuove e sostenibili”. L’assessore all’Istruzione Marina La Boria ha approfittato della presenza della Bonafede per riprendere il discorso degli asili nido. Il prefetto Carmine Valente ha sottolineato l’importanza di uno spazio culturale. “Quando si apre un teatro – ha detto si ha la dimostrazione di come debba essere una buona politica. Aprire spazi culturali è il segnale di speranza e cambiamento”. L’orchestra sinfonica siciliana ha battezzato la stagione. Stasera toccherà ai talenti locali e dal 4 marzo la stagione con Gianfranco D’Angelo.

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