Lei adesso lavora e ha capacità economica, revocati mantenimento e assegnazione della casa

 
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Gela. L’ex moglie, alla quale erano stati concessi un assegno di mantenimento e la casa coniugale, ha però maturato una certa disponibilità economica, anche di tipo lavorativo. Ragioni che hanno indotto il giudice civile del tribunale, in un procedimento per separazione, a revocare sia l’assegno che l’attribuzione dell’immobile. Una decisione che è stata pronunciata sulla base di una sentenza della Corte di Cassazione, intervenuta su un caso analogo. Il legale dell’ex marito, l’avvocato Riccardo Balsamo, con ricorso, proprio facendo riferimento alle mutate condizioni economiche della donna, ha chiesto al giudice di valutare la revoca di quanto concessole due anni fa. Non a caso, ha fatto richiamo alla pronuncia dei giudici romani.

In questo lasso di tempo, come dimostrato dal legale dell’ex marito, lei ha avviato un’attività commerciale in città, risiede in un immobile diverso da quello assegnatole dal giudice e ha anche effettuato acquisti che dimostrano una disponibilità economica. Il giudice, con ordinanza, ha valutato favorevolmente le indicazioni delineate nel ricorso dell’ex e lo ha accolto.

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