Licenziato per assenteismo, l’ex custode della villa vuol essere risarcito

 
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Gela. Cinque anni fa venne licenziato dal Comune perché ritenuto assenteista. I carabinieri ed i vigili urbani lo arrestarono in flagranza di reato ma dopo la sua scarcerazione è iniziata la battaglia legale.

L’ex custode della villa comunale si è rivolto alla Corte d’Appello di Caltanissetta per chiedere il reintegro al posto di lavoro. Il 6 agosto del 2015 il Comune lo aveva licenziato e dopo due mesi quel provvedimento è stato licenziato. L’ex dipendente comunale, oggi cinquantottenne, ha chiesto il pagamento di tutti i soldi maturati in questi anni ed il risarcimento dei danni non patrimoniali subiti, consistenti nella sofferenza morale patita.

Il tribunale, va detto, ha già rigettato la prima istanza nel 2016. Ora il ricorso in Appello, che aprirà il processo a fine giugno.  

L’ex  dipendente comunale era accusato di assenteismo e d’interruzione di servizio pubblico.  Era stato arrestato a conclusione di un blitz organizzato dai carabinieri del reparto territoriale e dagli agenti di polizia municipale. Stando all’accusa, in più occasioni, non si sarebbe presentato sul posto di lavoro, recandosi in altri luoghi.
L’avvocato Riccardo Lana che lo rappresenta, però, è riuscito a dimostrare l’assenza di qualsiasi interruzione di servizio pubblico: dato che il guardino comunale Garibaldi, area assegnata alla custodia di Bonvissuto, sarebbe sempre stato aperto e fruibile.

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