L’intesa Lega-Mpa, salviniani e autonomisti insieme: politica e autonomia differenziata

 
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Il ministro leghista Salvini e il leader Mpa Lombardo

Gela. Presi totalmente dalle prossime elezioni amministrative, molti politici locali sembrano non preoccuparsi di tutti gli altri problemi e avvenimenti che, per la loro importanza, possono incidere sul destino della nostra isola e sul futuro dei nostri giovani.
Trovo incomprensibile come fatti drammatici che stiamo vivendo tutti i giorni e che ci coinvolgono direttamente e indirettamente, in quanto toccano profondamente le nostre coscienza e le nostre sensibilità, non figurano nelle loro agende.
E’ poi persino paradossale dover constatare che neanche il “matrimonio politico” tra Mpa e Lega sia riuscito a svegliare il loro interesse, come se questa nuova alleanza non avesse ripercussioni anche sugli equilibri locali. Insomma, la politica nella nostra città si dimostra vivace solo quando però è chiamata a lanciare accuse all’avversario di turno. Rimane invece sorprendentemente zitta quando dovrebbe prendere posizione su questioni cruciali, a partire dall’intesa raggiunta tra il leader dell’Mpa e il capo della Lega.
Quest’accordo elettoralistico dimostra che la nostra isola, nel panorama politico nazionale, riveste un ruolo assolutamente marginale e subalterno rispetto alle regioni del nord Italia.
Mentre il leader della Lega, dai banchi del governo, cerca di condizionare la vita del paese, alcuni politici siciliani non trovano di meglio che salire sul suo carro e assistere, impotenti, a tutte le sue iniziative.
Si dimostrano in questo modo semplici spettatori, privi di qualsiasi potere decisionale. D’altronde, molto ben volentieri, il ministro Salvini è disposto a concedere qualche beneficio concreto e tangibile ai cacicchi nostrani perché, per poter realizzare i suoi ambiziosi progetti, sia in ambito europeo che nazionale, ha un bisogno disperato di voti, costi quel che costi.
Il capo della Lega sa benissimo di giocare una partita importante e decisiva nelle prossime elezioni europee i cui risultati non potranno non avere delle ricadute anche sulla politica nazionale.
Se da un lato si propone di ribaltare la maggioranza a Strasburgo con un centrodestra unito che comprende, oltre a lui, anche Le Pen e il partito di estrema destra AFd (Alternative Fur Deurschland) la cui denominazione è già tutta un programma, dall’altro vuole l’autonomia differenziata, il suo vero cavallo di battaglia difeso con forza dal suo elettorato del nord.
Entrambi gli aspetti dovrebbero fortemente preoccuparci perché, se a livello europeo non possiamo accettare un’alleanza con certi partiti nazionalisti e populisti, a livello nazionale non possiamo consentire ad un partito a trazione nordista di far pagare un prezzo molto caro alle Regioni del sud.

Noi meridionali abbiamo il dovere morale di combattere con le unghie e con i denti contro questo tentativo di dividere in modo definitivo l’Italia, perché questa riforma, se realizzata così come è preparata dal ministro Calderoli, spaccherebbe l’Italia e penalizzerebbe fortemente il sud che rischierebbe una definitiva marginalizzazione, dopo essere quasi scomparso dall’agenda politica del paese e dal programma di quasi tutte le forze politiche.
L’autonomia differenziata, se ancora molti continuano a far finta di non capire, toglierebbe lavoro ai nostri giovani, diplomati e laureati, che si troverebbero costretti a emigrare verso il nord più ricco.
E’ un’intesa, quindi, quella siglata tra Lombardo e Salvini, che non possiamo condividere perché riteniamo che si tratti di un’alleanza innaturale e autolesionistica.
Se poi consideriamo che, all’interno delle forze che compongono la maggioranza di governo, ci sono tre diversi schieramenti che correranno divisi e avversari nelle prossime elezioni Europee, dobbiamo mettere in conto che ciò potrebbe comportare delle conseguenze anche nelle elezioni amministrative che si svolgeranno quasi contemporaneamente. Ma preferisco non addentrarmi in questo campo anche perché le vicende politiche della nostra città non hanno spesso brillato per coerenza e logica.
Per comprendere i comportamenti e le decisioni di alcune forze politiche locali e di svariati movimenti civici, sorti come i funghi e ideati da personaggi da sempre legati a doppio filo a partiti strutturati, ci vorrebbero insigni antropologi e non solo.
Capire la politica cittadina, non è roba per gente normale.

Salvatore Giudice

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