Lo accusano di furto di cavalli e gli spara addosso: Giarrizzo non parla dal al gip

 
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Gela. Non ha risposto alle domande rivoltegli dal giudice delle indagini preliminari durante l’interrogatorio di garanzia andato in scena, oggi pomeriggio, nel carcere di contrada Balate.

Il ventiseienne Davide Giarrizzo, accusato di tentato omicidio, ha scelto il silenzio davanti al gip Alberto Leone. Rimarrà in carcere mentre il suo legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Fiorenza, ha già scelto di presentare una richiesta di riesame davanti ai magistrati del tribunale della libertà di Caltanissetta.
L’indagato era stato accusato di aver rubato due cavalli ma per risposta ha sparato un colpo di pistola al proprietario dei quadrupedi. L’ordinanza è stata firmata dal gip presso il tribunale di Gela, Alberto Leone, su richiesta del sostituto procuratore Antonio D’Antona ed eseguita dagli uomini diretti da Francesco Marino e Giuseppe Pontecorvo.
Il 14 luglio scorso, una telefonata giunta alla sala operativa del Commissariato segnalava una rissa, nel corso della quale era stato esploso un colpo d’arma da fuoco.
Grazie alle testimonianze, nonché alla visione delle riprese effettuate da alcuni sistemi di videosorveglianza, le indagini, coordinate dalla procura portavano a Giarrizzo, dedito al trasporto di animali. Quel pomeriggio Giarrizzo aveva litigato nei pressi della stazione ferroviaria con un uomo per questioni relative al furto di due cavalli appartenenti alla vittima medesima, manifestando sospetti nei suoi confronti.
Poco dopo, nei pressi dell’oratorio dei salesiani, la vittima, a bordo della propria Nissan Terrano, incrociava nuovamente Giarrizzo, il quale estraeva dalla cintola dei pantaloni una pistola ed esplodeva un colpo ad altezza uomo, che fortunatamente non lo attingeva per la fulminea e pronta reazione della vittima che si allontanava a forte velocità.
I rilievi eseguiti sulla suddetta autovettura permettevano di rinvenire un’ogiva, cal 6 mm, che aveva colpito il montante lato guida dove è ubicato l’attacco della cintura di sicurezza. Sia l’ogiva che l’automobile venivano sequestrate in quanto ritenute utili alle indagini.
Ieri sera Giarrizzo è stato rintracciato sulla statale 117bis, mentre viaggiava a bordo di un furgone adibito al trasporto di cavalli; all’interno deteneva una pistola e svariate cartucce di calibro 6 mm e 7,65 mm. Inoltre, nel corso di una perquisizione presso la propria abitazione, è stata trovata, dentro un cassetto della stanza da letto, un’altra pistola. Gli accertamenti balistici chiariranno se una delle armi sequestrate possano essere state utilizzate per il tentato omicidio.

 

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