Malattie infettive a rischio chiusura? I timori degli utenti e le smentite dai vertici

 
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Gela. Il reparto di Malattie infettive dell’ospedale rischia di chiudere. Secondo le prime indiscrezioni il problema sarebbe legato alla difficoltà dei medici a coprire gli orari di servizio.

“Non deve chiudere”. A parlare di paventata chiusura dell’unità operativa del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” sono i numerosi pazienti che necessitano di cure periodiche e Manuela Pirone, presidente dell’associazione “Amici del fegato”. “Siamo pronti a organizzare un nuovo sit-in per difendere il mantenimento del reparto – sostiene Pirone – indispensabile a garantire un’assistenza periodica agli ammalati del territorio. E’ utopistico pensare di cancellate l’unità di Malattie infettive dove vengono curate patologie come tubercolosi e Aids, per citarne alcune”. Sulla vicenda è stato investito Luciano Fiorella, direttore del presidio ospedaliero, che ha avuto incontri informali con i vertici delle associazioni di volontariato che operano tra le corsie dell’ospedale. Ieri anche i rappresentanti della late (Libera associazione talassemici emopatici) hanno avuto un incontro col direttore del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele. “Ho incontrato il direttore Luciano Fiorella – ammette Manuela Pirone – Ha fatto salti mortali per garantire i turni per altri due giorni. Il pericolo di chiusura però potrebbe tornare da lunedì mattina per mancanza di medici. Pare che non riescano a garantire gli orari di servizio”.

Smentite dai vertici. Dal canto suo, il direttore del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” smentisce ogni ipotesi di chiusura del reparto di Malattie infettive dove sono attualmente ricoverati sei pazienti nei sei posti disponibili. Negli scorsi mesi i volontari dell’associazione Amici del Fegato si erano opposti alla decisione di accorpare il reparto di Malattie infettive con l’unità operativa di Medicina. Gli stessi avevano organizzato un sit-in coinvolgendo tutti i pazienti ricoverati e in cura nel reparto. Non si esclude una nuova presa di posizione per salvaguardare quella che si preannuncia come nuova minaccia di chiusura del reparto.

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