Mamma e figlia travolte in via Venezia, persero la vita: concordato riduce pena a Rinella

 
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Mamma e figlia furono travolte in via Venezia

Gela. Il giudizio di appello bis, successivo all’annullamento della Corte di Cassazione dello scorso anno, si conclude con un concordato proposto dalla difesa di Salvatore Rinella, accusato del duplice omicidio stradale costato la vita a Nuccia Vullo e alla piccola figlia Ludovica Caracappa. Vennero travolte in un tratto di via Venezia. Le ferite riportate, anche a causa del fatto che furono trascinate per diversi metri, si rivelarono gravissime. Per loro non ci fu nulla da fare. L’avvocato Laura Caci, in difesa di Rinella, ha avanzato la richiesta di concordato che è stata accolta. La pena complessiva viene ridotta a tre anni e sei mesi di reclusione a fronte dei quattro anni e quattro mesi degli altri gradi di giudizio. Lo scorso anno, la Cassazione accolse alcuni motivi del ricorso avanzato dal difensore, annullando con rinvio nuovamente alla Corte d’appello di Caltanissetta che oggi si è determinata sull’entità della pena. Il marito di Nuccia Vullo e padre della piccola Ludovica, Luigi Caracappa, è parte civile nel procedimento per il tramite dell’avvocato Riccardo Balsamo. In tutti i gradi di giudizio, il legale ha confermato le contestazioni addebitate all’imputato, accusato inoltre di omissione di soccorso per essersi allontanato dalla zona dell’incidente. Si costituì nelle ore successive, presentandosi alla caserma dei carabinieri. Il legale di Luigi Caracappa valuterà le motivazioni della decisione di appello e non esclude eventuali nuove azioni, se ce ne saranno le condizioni. Caracappa, già all’indomani di quanto accaduto in via Venezia, chiese giustizia per la moglie e per la figlia. Da allora, ha anche organizzato iniziative in loro ricordo e per sostenere la sicurezza sulle strade.

In primo grado, l’imputato (allora assistito dal legale Salvatore Incardona) optò per il giudizio abbreviato. Secondo le contestazioni, ci sarebbero state sue gravi responsabilità, al punto da aver determinato l’incidente mortale. Una conclusione che non è stata messa in discussione. La difesa del giovane, anche nei motivi di Cassazione, sviluppò una linea ricostruttiva diversa. Nel procedimento sono parti civili anche i genitori di Nuccia Vullo, con gli avvocati Seba Virga e Gionata Virga.

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