“Mazzette” per le forniture d’acqua, Greco: “Procedimento disciplinare per dipendente coinvolto”

 
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Gli incontri avvenivano al punto di rifornimento idrico a Montelungo

Gela. L’inchiesta conclusa con gli arresti del dipendente comunale Rosario Moscato e di Gaetano Cassarà, titolare di una ditta privata per la distribuzione idrica, secondo i pm della procura apre uno scenario preoccupante, anche per quanto accade tra gli uffici del municipio. Il procuratore capo Fernando Asaro ha parlato di “Comune permeabile all’illegalità”. Il sindaco Lucio Greco ammette che rispetto alle forniture idriche ai “padroncini” delle autobotti, adesso al centro degli approfondimenti, non sospettava potessero esserci situazioni come quelle scoperte dagli inquirenti. “Onestamente, non ce lo aspettavamo – dice – ho già dato mandato al segretario generale di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente coinvolto. Sono accuse molto gravi”. Nel dicembre di un anno fa, con provvedimento del commissario straordinario Rosario Arena, Moscato era stato trasferito dal settore ambiente a quello lavori pubblici, ma secondo le accuse avrebbe continuato ad avere la disponibilità delle chiavi per l’apertura del punto di rifornimento di Montelungo.

Il dipendente comunale e Cassarà avrebbero concordato il prezzo dell’acqua fornita, con pagamenti che avvenivano ad ogni incontro per caricare le autobotti. Soldi intascati dal dipendente pubblico. Gli investigatori stanno cercando di definire il quantitativo totale di acqua sottratta e mai pagata al Comune. “I controlli li effettuiamo su tutti i settori dell’ente – conclude Greco – una cosa è certa, ci costituiremo parte civile nell’eventuale procedimento penale”.

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