Minacce a Fasulo, in aula ex consiglieri e sindacalisti: “C’era protesta lavoratori”

 
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Fasulo sarebbe stato minacciato da Di Blasi

Gela. Le testimonianze rese ieri davanti al giudice Antonio Fiorenza si sono quasi esclusivamente concentrate su quanto sarebbe accaduto durante una concitata seduta di consiglio comunale, risalente ormai a sei anni fa. Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione “Aria Nuova”, è accusato di aver minacciato l’allora sindaco Angelo Fasulo. Nel corso dell’udienza, sono stati ascoltati ex consiglieri comunali, sindacalisti e alcuni dei presenti. Quella seduta, infatti, venne interrotta a seguito della protesta di diversi operatori sociali che reclamavano i pagamenti arretrati. Secondo le accuse mosse dai pm della procura, in quei frangenti Di Blasi avrebbe pesantemente apostrofato e minacciato l’allora primo cittadino. Fasulo riferì di essere venuto a conoscenza di presunte minacce di morte, pare pronunciate dall’imputato. I testi sono stati portati in aula dal legale di difesa, l’avvocato Salvo Macrì. Hanno però riferito del clima già piuttosto agitato che si respirava in aula consiliare e del fatto che fosse in corso la protesta dei lavoratori. Per la difesa, non ci sarebbero elementi per sostenere che le eventuali minacce siano state pronunciate da Di Blasi. La decisione del giudice dovrebbe arrivare a gennaio.

Il procedimento è allargato ad un’altra vicenda, quella dello striscione, con frasi ritenute diffamatorie rivolte a Fasulo e all’allora commissario dell’Ato rifiuti Giuseppe Panebianco. Oltre a Di Blasi, ne rispondono l’ex dirigente comunale Roberto Sciascia (difeso dal legale Sergio Sparti) e il presidente dell’associazione “Amici della Terra-Gela” Emanuele Amato (rappresentato dall’avvocato Joseph Donegani). Fasulo, Panebianco e l’Ato Cl2 sono parti civili, con i legali Marco Granvillano e Rocco Scicolone.

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