Morì dopo 10 giorni, il papà chiede giustizia per il piccolo Luigi

 
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Giuseppe Messina e la moglie vogliono giustizia per la morte del piccolo figlio

Aveva soltanto dieci giorni quando i suoi occhi sono chiusi per sempre. Il piccolo Luigi è morto dopo aver subito due interventi chirurgici, gettando nella disperazione il padre e la madre, Giuseppe e Norina Messina, che dal 2016 vivono un calvario giudiziario per fare luce sull’accaduto. Intanto il procedimento andrà avanti, Il Gip ha infatti rigettato la richiesta di archiviazione dei pm e ha chiesto ulteriori approfondimenti. “Non ci fermeremo – dichiara papà Giuseppe – vogliamo giustizia per nostro figlio, ma anche per tutti i bambini che rischiano ogni giorno di essere vittima di un errore medico”.

Sono passati ormai più di tre anni da quel giorno di dolore, c’è voluto invece un anno intero per sapere che il caso non è chiuso. Per Giuseppe e Norina, i genitori del piccolo Luigi si riaccendono le speranze: le indagini sulla morte del loro bambino, deceduto a dieci giorni dalla nascita dopo due interventi al Garibaldi-Nesima di Catania, andranno avanti.

Il Gip Giovanni Cariolo, ha infatti rigettato la richiesta di archiviazione chiedendo ulteriori approfondimenti e l’inserimento di specifiche professionalità con specializzazioni ulteriori rispetto a quelle dei professionisti già incaricati, anche uno specialista neonatologo.

Una buona notizia per papà Giuseppe che insieme alla moglie, da tre anni vive un vero e proprio calvario giudiziario per restituire giustizia al piccolo Luigino.

Luigi morì nell’estate del 2016 dopo aver subito due interventi chirurgici. Era nato il 4 luglio, dopo una gravidanza regolare assieme alla gemellina. Quello eseguito al Garibaldi-Nesima di Catania era stato un parto programmato alla 34esima settimana. Per il piccolo, però, era stato subito necessario il trasferimento all’Utin – l’Unità di terapia intensiva neonatale – per alcuni problemi respiratori. I medici poi si resero conto che il piccolo aveva ancora il dotto di Botallo aperto: il canale che porta il sangue dall’arteria polmonare all’aorta doveva quindi essere chiuso chirurgicamente. L’intervento venne realizzato dall’equipe dell’ ospedale San Vincenzo di Taormina. Ma nulla andò secondo le previsioni.

Da quel momento in poi è iniziato il calvario della coppia, che adesso chiede con tutte le proprie forze giustizia per il figlio.  Ad accompagnare i genitori del piccolo Luigi in questo percorso doloroso c’è l’associazione “Aria Nuova”, che ha già denunciato tutto alla Procura. 

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