“Nella Dc scelte da carbonari, barano”, Federico: “Moderati? Incontrerò Di Stefano e Azione”

 
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Pino Federico

Gela. “Da quando ho aderito alla Dc ho sempre chiesto regole chiare. Invece, hanno preferito le riunioni da carbonari per salvaguardare poche posizioni. Complimentarmi con il commissario Licata? Non sono stato neanche informato della nomina. L’ho saputo solo dai giornali”. L’ex parlamentare Ars Pino Federico conferma di essere distante dal modus operandi adottato dalla dirigenza della Dc, partito al quale aderì insieme al consigliere Gabriele Pellegrino, direttamente interagendo con l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro. “Non ho rifiuto nessun incarico e non ne ho mai chiesti – precisa Federico – il segretario Valenza mi disse che voleva offrirmi la presidenza del partito. Ma a noi interessa un progetto politico. In politica, si discute e si ragiona. Non si offre. E’ mancato il livello minimo di democrazia interna. Nessuno ci ha consultati. Fino ad oggi, mi dispiace dirlo, ma hanno barato”. Federico è ancora più netto riferendosi a questa fase di definizione delle strategie elettorali. “Vorremmo capire se ci sarà posto per noi nella lista della Dc – dice ancora – possiamo candidarci? C’è posto per esponenti del nostro gruppo, per il consigliere Pellegrino o per il delegato nazionale Biscotto? Tutti i dirigenti attuali si candideranno? Spero di sì, tutti dobbiamo dare un contributo. Ho l’impressione che Licata lavorasse da mesi per trovare una collocazione e un posto. Io non ho bisogno di sedermi. Non ho mai concordato con il fatto che la governance del partito venisse spostata tutta verso il nord della provincia mentre le adesioni si concentrano per gran parte in città. Noi al partito abbiamo dato non meno del cinquanta per cento dei voti. Altri hanno preferito Valenza garantendogli cinquanta o sessanta voti. Natino Giannone è stato trattato peggio di tutti. Ora, gli hanno affidato l’incarico di vicesegretario solo per compensare il fatto che gli abbiamo tolto la segreteria”.

Federico, questa volta, mette da parte la diplomazia di partito e fornisce una lettura che certamente sfugge alle dinamiche ortodosse dei rapporti interni. E’ già evidente la cesura con quanto spiegato dal neo commissario cittadino Giuseppe Licata e dal segretario provinciale Gero Valenza, concordi nel ritenere che “nessuno ha mai voluto escludere Federico”. Infine, l’ex presidente della Provincia insiste sul dialogo con l’area moderata. Lo aveva anticipato la scorsa settimana. “Certo, rimango della stessa idea – conclude – a breve, chiederò di incontrare Terenziano Di Stefano e il suo gruppo così come gli amici di “Azione”, che hanno aderito al progetto di Calenda. L’area moderata è assai vasta, anche in città”.

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