Niente atti dei piani Peep, un dirigente e un funzionario comunali rinviati a giudizio

 
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Gela. Omissione d’atti d’ufficio per non aver risposto alle richieste arrivate da un cittadino, interessato ad ottenere documenti relativi ai programmi costruttivi XXI Giugno e Modernopoli.

Per questa ragione, sono stati rinviati a giudizio il funzionario comunale Mario Cernigliaro e il dirigente Giovanni Costa che, a febbraio, dovranno affrontare il dibattimento.
Il giudice dell’udienza preliminare Fabrizio Molinari ha scelto di accogliere la richiesta arrivata dal pubblico ministero. A denunciare la presunta omissione è stato Isidoro Picceri, autore di una serie di richieste recapitate agli uffici del settore urbanistica e edilizia. I legali di difesa, gli avvocati Davide Limoncello e Antonio Gagliano, hanno contestato le accuse e la richiesta di rinvio a giudizio.
Stando a Limoncello, infatti, Cernigliaro, al tempo dei fatti contestati, non avrebbe più avuto un ruolo negli uffici dell’urbanistica. La difesa, inoltre, ha sottolineato la possibilità, fissata dalla legge, per la pubblica amministrazione di non rispondere ad eventuali istanze ritenute infondate. Inoltre, diverse precedenti richieste presentate da Isidoro Picceri, costituitosi parte civile con l’avvocato Carmelo Infuso, sarebbero state seguite da altrettante risposte. Il gup Molinari, però, ha optato per il rinvio a giudizio.

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