No al chiosco di piazza Lagrange, la giunta risponde ai grillini: sospese tutte le autorizzazioni

 
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Gela. Le autorizzazioni rilasciate per la costruzione di un nuovo chiosco bar, questa volta all’interno di piazza Lagrange, a ridosso di via Romagnoli, vanno revocate.

“E’ un’area sensibile in caso di sisma”. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle vuole chiarezza sul caso (anticipato dalla nostra testata). “Su quella piazza – spiegano i grillini – non può essere posizionato niente, figuriamoci un chiosco per la rivendita al pubblico, questo perché la piazza è classificata come area di attesa accoglienza ammassamento in caso di sisma. Lì, i residenti del quartiere e gli studenti degli istituti scolastici vicini dovrebbero potersi radunare in sicurezza in caso di terremoto. Lo ha stabilito proprio il consiglio comunale approvando il piano di protezione civile. Questo atto autorizzativo manifesta una disattenzione dell’amministrazione sulle norme di sicurezza che regolano il Comune, cosa inaccettabile quando si parla di tutela dei cittadini e, soprattutto, dei ragazzi, visto che proprio l’area di attesa di piazza Lagrange è stata individuata per proteggere i ragazzi delle scuole vicine in caso di terremoto”.

Arriva la sospensiva. L’amministrazione comunale, però, già prima della presa di posizione dei grillini, ha scelto di sospendere, per i prossimi trenta giorni, tutte le autorizzazioni rilasciate per chioschi. Si tratta di attività previste in un bando pubblicato dalla precedente amministrazione comunale. I tecnici del municipio, così, avranno modo di verificare se i chioschi autorizzati ricadano in aree in contrasto con piani comunali già approvati, compreso quello di protezione civile. In totale, furono ventuno le attività che riuscirono a superare il vaglio dei tecnici. Di queste, però, solo otto si sono effettivamente concretizzate: attualmente, sono tre le procedure ancora in corso oltre a quella di piazza Lagrange, i cui lavori sono partiti da qualche giorno. Critiche erano giunte anche dai residenti della zona. Le autorizzazioni e il progetto, come ribadito dai titolari dell’attività che si appresta a sorgere, sono comunque regolari, senza alcuna anomalia.

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