Non era vicino al clan Rinzivillo, arrestato e poi assolto: un ex imprenditore attende di essere risarcito

 
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Gela. Nel gennaio di un anno fa, i giudici della corte d’appello di Roma accolsero il ricorso del suo legale di fiducia e gli concessero il risarcimento per l’ingiusta detenzione. Detenuto per quattro mesi e poi assolto. L’ex imprenditore edile Claudio B., infatti, finì al centro del blitz “Cobra”, arrestato e detenuto per quattro mesi con l’accusa di essere stato vicino al clan Rinzivillo. In primo e secondo grado, però, arrivò l’assoluzione. In sostanza, i giudici esclusero un suo coinvolgimento negli affari del gruppo di cosa nostra. Così, per il tramite del suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, scelse di rivolgersi ai giudici romani. I magistrati della corte d’appello di Roma diedero il via libera al risarcimento da circa trentamila euro. A distanza di oltre un anno, attende di ottenere quanto riconosciutogli dopo la reclusione.

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