Nuovo ospedale, governo regionale sposta i fondi su altro: Speziale, “accanimento del centrodestra”

 
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Una previsione del progetto del nuovo ospedale

Gela. Come la darsena commerciale e i circa trecento milioni di “Patto per il sud”. Un nuovo consistente taglio di fondi, destinati alla città, pare sempre più all’orizzonte. Ieri, il presidente della Regione Renato Schifani ha illustrato al suo governo il piano di riparto degli stanziamenti Fsc 2021-2027. Una tabella piuttosto generica, con voci per ogni ambito. Come riporta l’edizione odierna di Repubblica-Palermo, i più avveduti, anche tra le fila del governo regionale, si sono accorti che per il capitolo sanità sono venuti meno almeno 800 milioni di euro, trasbordati sui progetti per due termovalorizzatori. Di conseguenza, verrebbero tagliati pure i 130 milioni a copertura del nuovo ospedale di Ponte Olivo. Niente da fare, inoltre, per l’Ismet 2 di Carini e per gli interventi di completamento del nosocomio di Siracusa. Scelte, che secondo quanto riporta Repubblica-Palermo, starebbero già facendo montare dissapori nell’area politica che si rivede nell’ex governatore Nello Musumeci, invece fautore dell’inserimento dei tre ingenti interventi, durante il suo mandato. Solo poche settimane fa, l’ex manager Asp Alessandro Caltagirone e i responsabili dell’Azienda sanitaria, annunciarono passi in avanti nell’iter del nuovo ospedale, a servizio dell’intera area sud della provincia. Si prevedeva un project financing, con un pool di società private. Pochi giorni dopo, però, quella delibera venne revocata.

“È gravissimo quello che sta emergendo – dice l’ex parlamentare regionale Lillo Speziale – ancora una volta un taglio di fondi a danno della città. Si affossa la sanità locale. Ma nessuno interviene? Perché la politica non agisce? Devo dirlo io che sono fuori dalla politica attiva da quattordici anni? Tutti sembrano impegnati nella scelta dei nomi per la candidatura a sindaco mentre però la città subisce e basta”. Speziale è molto preoccupato. “Il centrodestra, prima con Musumeci e ora con Schifani – conclude – non fa altro che accanirsi sulla città. Viene continuamente depotenziata e non si riesce ad avere ciò che gli spetta di diritto”.

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