“Occuparono l’alloggio per necessità”: i giudici rivedono il caso di due coniugi

 
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Gela. Lo stato di necessità li avrebbe costretti ad occupare un alloggio popolare gestito dallo Iacp in via Rio de Janeiro, nella zona di contrada Scavone. Per questa ragione, i giudici della corte d’appello di Caltanissetta hanno riformato la sentenza di condanna di primo grado già emessa nei confronti di Angelo Meroni e della moglie Lucia Giaquinta.

I due, nel marzo di sei anni fa, vennero scoperti all’interno dell’alloggio pur non avendone diritto. Con cinque figli a carico, si giustificarono facendo riferimento all’impossibilità di sostenere qualsiasi tipo di spesa economica.
Così, i giudici di secondo grado li hanno condannati a pene decisamente inferiori. Due mesi di reclusione per Meroni, già in carcere per altri fatti, e un mese per la moglie. I due, difesi dagli avvocati Davide Limoncello e Giusy Ialazzo, vennero condannati in primo grado, rispettivamente, ad un anno e sei mesi e a otto mesi di reclusione.
Nel corso degli accertamenti effettuati nell’alloggio, emerse che nessuna utenza era stata attivata.

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