Ombre sul depuratore di Macchitella, in aula è protesta: errori di gestione?

 
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Gela. “Vogliamo risposte concrete non ci interessa la vostra politica!”. Diverse decine di residenti del quartiere di Macchitella hanno fatto sentire la loro presenza durante la seduta di consiglio comunale convocata per lunedì sera.

Hanno portato in aula la rabbia ed il malessere legato all’attuale stato del depuratore biologico di quartiere.
Tanfo insostenibile e nuovi sversamenti di liquami nel torrente Gattano sono solo alcuni degli elementi dell’intera vicenda. Non hanno mancato di apostrofare sindaco e consiglieri presenti.
“Perché parlate a vanvera – hanno urlato – sapete qualcosa della situazione? Vi siete informati?”. Alla fine, dopo lunghe trattative, il civico consesso ha partorito un documento concordato proprio con i rappresentanti dell’associazione Macchitella.
E’ stato il consigliere democratico Enrico Vella, sostenuto da altri colleghi, a favorire la mediazione. Anzitutto, si chiede che i fanghi, dato il blocco del digestore, vengano trasportati in altri siti. Si prevedono una copertura dell’area, avviando una fase di deodorizzazione, l’installazione di vasche mobili temporanee ed una capillare informazione in favore dei residenti davanti al rischio di nuovi sversamenti di liquami, con un relativo ampliamento dei limiti di balneazione.
In aula, inoltre, è passata una richiesta, portata avanti dal consigliere centrista Giuseppe Morselli, che dà mandato al sindaco di verificare la regolarità di tutte le procedure amministrative che hanno permesso l’allaccio al depuratore biologico delle nuove utenze sorte con la realizzazione di diversi complessi abitativi nelle aree limitrofe. Qualcuno ha sbagliato? Allora, fuori i nomi.
Una linea spostata da Morselli e dal consigliere di Scelta Civica Salvatore Gallo. “Perché – hanno chiesto durante la seduta – è stato autorizzato l’allaccio allo stesso depuratore di tutti i nuovi complessi residenziali? Perché i costruttori non si sono premurati di realizzare, come previsto dalle relative convenzioni, propri depuratori, evitando di sovraccaricare quello di Macchitella?”.
Tanti i dubbi emersi durante l’animata discussione. Mentre il sindaco Angelo Fasulo ha, in sostanza, chiesto pazienza ai residenti, il consigliere del Pd Enrico Vella ha individuato un unico responsabile.
“La responsabilità di quell’impianto – ha detto – è della società Caltaqua. Inutile addossare colpe alla regione. Bisogna dirlo ai cittadini. Ci vorranno almeno altri venticinque giorni prima che i lavori possano concretizzarsi”.
I consiglieri Terenziano Di Stefano, Rocco Giudice e Luigi Farruggia sono stati tutt’altro che teneri con un’amministrazione che, sul fronte della gestione di questo difficile caso, avrebbe assunto un atteggiamento troppo debole. “Mi pare evidente – ha detto proprio l’esponente del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia – che il problema va affrontato individuando un’azienda specializzata in questo settore. Esistono i metodi per abbattere i miasmi che si sono impadroniti di Macchitella”.
L’indipendente Santo Giocolano ha invocato un tavolo di concertazione con i residenti del quartiere. Il socialista Piero Lo Nigro e il democratico Gaetano Orlando hanno sottolineato come la questione non riguardi solo quella zona. “E’ un problema d’igiene pubblica – ha spiegato Lo Nigro – ci coinvolge tutti”. Il dibattito, però, ha aperto evidenti squarci politici con un confronto, seppur a distanza, tra gli ex compagni di partito Guido Siragusa e Giuseppe Di Dio.
“Quello che sta succedendo in questi giorni – ha spiegato Di Dio – è sconcertante. Non solo il depuratore ma anche i rifiuti sparsi per strada. Come è potuto accadere? Se si pensa di avviare la raccolta differenziata dei rifiuti, bisogna almeno partire preparati. Ma questo non si è per nulla verificato”. Immediata la risposta di Siragusa.
“E’ assurdo – ha replicato – si utilizza un tema come quello del depuratore o, addirittura, della differenziata per fare speculazione politica. Alla fine, mi trovo davanti a documenti votati in aula da chi, anni fa, autorizzò l’allaccio di nuovi complessi edilizi al depuratore biologico. La richiesta di chiarimenti al sindaco giunge da chi si è macchiato delle peggiori nefandezze amministrative. Adesso, se ciò che è scritto in questi documenti non si dovesse portare a compimento, ci dovremmo tutti dimettere”.
Il democratico Giacomo Gulizzi ha messo in dubbio la legittimità dell’intero voto, ponendo dubbi sula possibilità d’introdurre in corso d’opera un diverso ordine del giorno. Il monito finale è arrivato dal consigliere del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia.
“Questo consiglio – ha ammesso – sta pericolosamente lavorando, quasi come un’abitudine consolidata, con il fiato al collo di chiunque abbia un interesse da far valere. Così, è molto difficile andare avanti”.
I documenti sono stati approvati. Cosa succederà? A Macchitella, intanto, attendono miglioramenti. Si avvieranno le verifiche amministrative chieste sul fronte degli allacci dei nuovi complessi residenziali sorti nelle aree convertite in Peep?

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