Omicidio Sequino, acquisite dichiarazioni conoscenti: in aula testimonierà Bernascone

 
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Sequino fu ucciso in centro storico

Gela. Sono state acquisite le dichiarazioni, che in fase di indagine furono rilasciate da alcuni testimoni, conoscenti di Domenico Sequino, il tassista ucciso in pieno centro storico, nel dicembre di sette anni fa. Oggi, avrebbero dovuto testimoniare davanti ai giudici della Corte d’assise di Caltanissetta. Rispondono dell’omicidio Nicola Liardo, il figlio Giuseppe Liardo e Salvatore Raniolo. Per i pm della Dda di Caltanissetta, furono loro ad organizzare e mettere in atto l’azione di morte. Anche il figlio della vittima è stato sentito. Le difese gli hanno posto quesiti, rispetto alle zone della città frequentate dal padre e all’attività lavorativa che svolgeva. Sequino fu ucciso nel dicembre del 2015, a pochi passi dalla chiesa Madre, mentre stava giocando a carte con altri conoscenti. I killer agirono nell’arco di pochi minuti, colpendolo alle spalle, con colpi di pistola rivelatisi fatali. Secondo gli inquirenti, i Liardo ne avrebbero ordinato la morte, a seguito di contrasti sorti anche per ragioni economiche. I tre imputati si dicono estranei ai fatti e per i legali che li rappresentano non avrebbero avuto alcun motivo per volere la morte del cinquantaseienne. I familiari del tassista ucciso sono parti civili nel procedimento, rappresentati dall’avvocato Salvo Macrì.

Nel corso della prossima udienza, fissata per maggio, è invece prevista la testimonianza di Angelo Bernascone, collaboratore di giustizia che per i pm potrebbe fornire particolari importanti, anzitutto sui rapporti tra Sequino e i Liardo. I tre imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Antonio Gagliano e Gioacchino Genchi.

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