Operaio morto in discarica, altre indagini su quanto accadde: travolto da pala meccanica

 
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Gela. Potrebbero esserci state anche altre responsabilità, per la morte dell’operaio Rocco Iacona, che perse la vita, quattro anni fa, all’interno della discarica Timpazzo, dove lavorava per conto di una società dei servizi. Dopo quella morte, avvenuta perché l’operaio fu travolto da una pala meccanica in movimento, si aprì una prima inchiesta, che ha portato a concentrare le contestazioni solo nei confronti di un altro operaio, che quel giorno era ai controlli della pala meccanica, che travolse Iacona. Il lavoratore è attualmente a processo, in tribunale, con l’accusa di omicidio colposo. La famiglia della vittima, però, ritiene che possano esserci state ben altre inadempienze, tali da aver determinato quell’incidente mortale. Fu presentato un esposto e pare che la procura stia sviluppando ulteriori indagini. Non ci sono molti altri particolari, ma i magistrati starebbero verificando altri elementi, che potrebbero condurre a nuovi indagati. Nel giudizio, anche se come responsabili civili, ci sono tecnici, all’epoca in servizio a Timpazzo, e rappresentanti di società esterne, che operavano nei servizi per conto di Ato Cl2, che allora gestiva il sito di conferimento, dove trovò la morte l’operaio. Già nel corso della prima inchiesta, è emerso che l’incidente si verificò in una zona, non di cantiere. La pala meccanica sarebbe dovuta servire a far ripartire un autocarro, rimasto impantanato.

Il consulente tecnico della procura, in settimana sentito nel corso del dibattimento, ha spiegato che sia la pala meccanica che l’autocarro avrebbero presentato evidenti segni di mancata manutenzione. Per la pala meccanica, ha parlato di “anomalie” nel sistema frenante. I familiari della vittima stanno seguendo tutte le fasi e nel giudizio già in corso sono parti civili, assistiti dai legali Carmelo Tuccio e Vittorio Giardino.

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