Ospedale, “ricadute sui livelli di sicurezza” : stato d’agitazione dei medici

 
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Gela. Le organizzazioni sindacali mediche, comparto sanità, denunciano “ricadute sui livelli di sicurezza per la tutela della salute e della vita dei cittadini”.

Annunciano lo stato di agitazione della categoria chiedendo alle forze politiche locali l’avvio di un tavolo tecnico permanente per risolvere l’annoso problema legato alla carenza di personale in organico in quasi tutte le unità operative del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele. In Ortopedia non è possibile garantire le urgenze notturne.

Disagi anche nei reparti di Chirurgia, Anestesia e rianimazione, Ostetricia e ginecologia, Uti e cardiologia, Pronto soccorso.

“Manca una reale strategia volta a ridurre il rischio clinico e la medicina difensiva in presenza di una incerta copertura assicurativa degli operatori sanitari” – denunciano Giampaolo Alario (Anaao Assomed), Carmelo Orlando (Cgil medici), Giuseppe Caccamo (Aaroi Emas), Salvatore Loggia (Gimo), Giovanni Di Vita (Cisl medici), Rosario Ferrara (Fesmed) – “necessita un incontro urgente con l’assessore regionale Sanità, Lucia Borsellino, al fine di attenzionare e risolvere i gravi problemi che attanagliano l’ospedale di via Palazzi”.

Gli esponenti sindacali del comparto medico denunciano anche “l’assenza di comunicazione e di coinvolgimento da parte dell’assessorato regionale” puntando l’indice accusatorio contro la politica locale accusata di essere “assente e disinteressata ai problemi della sanità del territorio gelese. Infatti, in città, non abbiamo assistito a nessun cambio di passo per la sanità come invece era stato annunciato dai vertici della politica regionale”.

“Complice la carenza dei servizi sanitari territoriali – aggiungono – l’ospedale Vittorio Emanuele è caratterizzato da un sovraffollamento di utenti che non riesce a soddisfare per le carenti dotazioni organiche in relazione al bacino di abitanti”.

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