Parchi gioco nel degrado, ma per le periferie non ci si indigna più

 
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Gela. La settimana scorsa ha sollevato parecchia indignazione l’atto vandalico consumato ai danni del parchetto giochi Iqbal Masih di Macchitella.

Il gesto insensato di due balordi che, senza motivo apparente hanno divelto e poi rovesciato uno degli scivoli per i bambini, era stato interamente ripreso da un video postato poi sui social e diventato virale, che aveva provocato addirittura lo sdegno dell’Amministrazione. Lo stesso sindaco Lucio Greco si era sentito in dovere di condannare il gesto attraverso un post diffuso sui suoi canali social.

Ma per un parchetto distrutto e poi ripristinato, in uno dei quartieri più frequentati della città, ce ne sono decine realizzati nelle periferie che, lontano dai riflettori, sono rimasti abbandonati al degrado e ai vandali.

Unici spazi per i piccoli dei quartieri periferici che oggi invece sono ricettacolo di rifiuti e sommersi dalle erbacce.

È il caso ad esempio del “Parco dell’Amicizia”, un piccolo spazio ludico creato una decina di anni fa, lungo viale Orsa Maggiore, nel quartiere Borgo Valentina.

Oggi il parchetto, mai manutenzionato si è trasformato in una discarica a cielo aperto, ciò che rimane degli scivoli e delle giostrine è stato vandalizzato o bruciato, mentre tutto intorno i rifiuti continuano a proliferare.

Situazione simile se non per certi versi peggiore la troviamo in via Ambrica, nel quartiere Marchitello dove sorgono le palazzine popolari abitate da oltre 1000 persone, tra cui anziani e bambini, che da anni ormai sono costretti a vivere nel degrado più assoluto.

Cumuli di immondizia circondano i grandi casermoni in cemento. Alcuni di questi vengono regolarmente dati alle fiamme a pochissima distanza dalle abitazioni, creando non pochi pericoli ai residenti.

Nei grandi androni dove i ragazzini giocano col pericolo di farsi male, non esistono più i corpi illuminanti e le tubature sono in larga parte deteriorate ed arrugginite.

Ma è proprio la zona dove sorge il parco giochi che lascia davvero senza parole. Il parchetto dedicato ai bambini è sommerso dalle erbacce e dai rifiuti, e sorge a pochi metri dai resti dei container che avrebbero dovuto ospitare il centro ricreativo “Marchitello in Progress”. Nel giugno del 2018, una delle tre strutture venne distrutta da un rogo, le altre due invece vennero totalmente vandalizzate.

Passarono più di due anni e diverse segnalazioni nel vuoto prima che il comune rimuovesse la struttura pericolante, ma le macerie rimangono lì, creando una vera e propria bomba ambientale.

Nel frattempo l’unico spazio che potrebbe accogliere i bambini del quartiere è una giungla piena di pericoli, come lo scivolo che si affaccia su una lamiera arruginita.

Le periferie della città restano dunque satelliti a parte rispetto ai quartieri più centrali, senza servizi e senza attenzioni. Invisibili come le persone che li abitano, con spazi pubblici lontani anni luce dai bisogni sociali ed educativi, ciechi rispetto all’esistenza stessa dei bambini, costretti a vivere e giocare in aree più matrigne che materne, senza spazi sicuri per il gioco, per lo sport o per l’incontro, nell’indifferenza totale delle Istituzioni.

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