Parte la fronda dem in provincia, documento a vertici del partito: “Basta potentati”

 
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Siragusa e l'ex vicesegretario Licia Abela

Gela. Il Pd della provincia di Caltanissetta deve cambiare in profondità. “Questo è un partito che non ha il coraggio di cambiare e di andare oltre le correnti, un partito che continua a dare spazio ai soliti noti e ai potentati, i quali possono permettersi di giocare con più mazzi di carte e addirittura di fare campagna elettorale agli avversari del Pd per poi tornare a comandare nel nostro interno”. Segretari di circolo e consiglieri comunali di diversi Comuni della provincia, insieme ai componenti della direzione regionale Marco Andaloro ed Elisa Carbone, hanno scritto al segretario nazionale Elly Schlein, a quello regionale Anthony Barbagallo e al segretario provinciale Renzo Bufalino. Tra i firmatari, c’è il segretario dimissionario del partito cittadino, Guido Siragusa. E’ chiaro che la vicenda locale ha scosso dalle fondamenta l’intera struttura dem. Siragusa, nella missiva con la quale ha annunciato le dimissioni, ha proprio denunciato il sistema delle correnti e attaccato un pezzo dello zoccolo duro del partito, che continua a volerlo controllare nonostante le sconfitte elettorali. Ha chiamato in causa il componente della direzione nazionale Peppe Di Cristina e l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. Nel documento appena rilasciato dalla fronda dem, si toccano anche questi temi e la linea di Siragusa non pare per nulla isolata, anzi. “Il dato politico che emerge con evidenza è che i risultati delle ultime elezioni amministrative e le vicende che hanno visto protagoniste realtà importanti come Gela sono soltanto la punta dell’iceberg di un problema molto più grave”, si legge inoltre. Vogliono da subito un vero faccia a faccia con il partito provinciale, alla presenza dei vertici nazionali e regionali. “Noi non ci stiamo e chiediamo fin da subito la convocazione degli organismi provinciali alla presenza dei vertici regionali e nazionali per tracciare un percorso interno al Pd che porti alla definizione di una strategia politica chiara. Le sfide elettorali in vista delle europee e delle amministrative a Gela, Caltanissetta e Mazzarino, saranno determinanti per il futuro della nostra provincia e non possiamo permetterci spauracchi e improvvisazione”, continuano. La scelta che l’ex segretario Siragusa aveva impostato in città, con l’alleanza da costruire insieme anche alle forze civiche, è alla base delle indicazioni che arrivano dalla fronda interna.

“Noi riteniamo corretta la strada, già in parte intrapresa nelle due più grandi città, di allargare alle forze civiche di centrosinistra. Per farlo, però, è necessario capire se il Partito Democratico ha ancora la voglia e la forza di rinnovarsi e di proporre quel cambiamento vero che a gran voce ha richiesto la segretaria nazionale”, è riportato nel documento. Per la fronda critica dei dem, l’esigenza di cambiare e di non dare spazio ai vecchi schemi è ancora più impellente davanti ad una situazione sociale ed economica del territorio sempre più difficile. “Il Partito Democratico della provincia di Caltanissetta vive ormai da anni un periodo storico di profonda crisi, non solo per le sconfitte elettorali, ma per quell’immobilismo che sta impedendo ai giovani, ai tanti militanti appassionati e alle realtà civiche che orbitano attorno a noi di crescere e rappresentare una forza di cambiamento nell’ultima provincia d’Italia. Gli ultimi dati ci rivelano una provincia in cui il 46,3% dei giovani sono NEET (non studiano, non lavorano e non frequentano un corso professionale), a cui si aggiungono altre statistiche sconfortanti: ultimi per tasso di occupazione, ma anche per indice di lettura e speranza di vita. Quella di Caltanissetta è la provincia con i livelli più bassi in Italia per patrimonio museale, per servizi dedicati ai bambini, per aree di benessere e verde urbano. Di fronte a questi numeri catastrofici il Partito Democratico ha il dovere di essere in prima linea, non rassegnarsi ad essere periferia d’Italia. Abbiamo la fortuna di avere ancora uomini, donne, giovani, associazioni che nonostante tutto sono qui a combattere per cambiare la propria terra. Il nostro compito è quello di supportare e proporre azioni concrete per cambiare la storia di una terra che appare segnata. Ancora una volta, invece, perdiamo tempo prezioso per discussioni interne che durano qualche giorno, per ripiombare subito dopo nell’immobilismo”, è riportato. Ora, la parola passa ai dirigenti chiamati a rispondere ad un appello sottoscritto anche da Daniele Territo (segretario del circolo Pd di Serradifalco), Martina Riggi (segretaria del circolo Pd di San Cataldo), Rosa Pilato (segretaria del circolo Pd di Riesi), Lillo Vaccaro (segretario del circolo Pd di Marianopoli), Alessio Bunetta (segretario dimissionario del Circolo Pd di Butera), Fabio Castellino (segretario del circolo Pd di Sommatino), Mario Di Gangi (segretario del Circolo Pd di Vallelunga), Salvatore Mazzarisi (segretario del circolo Pd di Resuttano), Totuccio Scannella (segretario del circolo Pd di Mussomeli), Carmela Alongi (consigliere comunale di Sutera), Vincenzo Scibetta (consigliere comunale di Riesi), Alice Chiantia (consigliere comunale di Riesi).

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