“Per fare decollare la differenziata ci vuole tempo, ma anche un programma solido”

 
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Gela. “Per cambiare la storia di una città ci vuole tempo”.

Per tale ragione,  intraprendere un servizio di raccolta differenziata porta a porta non implicherebbe solo  l’avvio di un’incisiva campagna di comunicazione, piuttosto una pianificazione capillare che si traduca in un fitto censimento, civico per civico; che tenga conto delle naturali problematiche iniziali , del vario tipo di utenza, dello stato di viabilità cui versano le diverse frazioni del territorio. Insomma  di un progetto tecnico ed  esecutivo ben solido, di principale necessità specie in questa primordiale fase di avvio.

Un approfondimento che richiede tempo, dunque. Dello stesso avviso, sono i mancati destinatari a cui non sono pervenuti il kit per la raccolta differenziata e le dovute istruzioni.  Per sopperire a questa mancanza, ai cittadini non è bastato appellarsi al numero verde indicato nella brochure reperibile in rete,  in grado di garantire solo un parziale raggiungimento attraverso dispositivi  di telefonia che escludono però quelli mobili.

Dello stesso avviso, sono coloro che sono stati raggiunti dagli operatori  volontari e dalla sorpresa di non sapere come gestire i vari scomparti di rifiuti in casa per via della mancanza dei cassonetti.

Dello stesso avviso è Irene Zafarana, giovane gelese  dipendente per conto di un’azienda appaltatrice all’interno dell’ufficio progettazione ambientale di Iren Spa in provincia di Reggio Emilia. Sensibile agli attuali argomenti, vuole porre una serie di domande all’ amministrazione e alla Tekra che  vogliono eludere la polemica  e che incoraggiano ad un confronto:

“Andiamo per punti. Su quello del raggiungimento del 50% di raccolta differenziata ad un mese dall’avvio del servizio, quali mezzi di comunicazione e sensibilizzazioni si stanno adoperando per incentivare il cittadino alla raccolta Pap?Si è pensato ad una campagna formativa e illustrativa che passi non solo attraverso brochure  ma vere e proprie assemblee pubbliche cittadine?

In fase di progettazione preliminare , deve necessariamente essere posto in essere un censimento civico per civico, che tenga conto della tipologia  urbanistica delle varie zone e della distinzione delle utenze singole da quelle condominiali, delle utenze private da quelle aziendali.  Esisterà per Manfria una differenziata diversa da quella del centro storico, e  a sua volta da quella che si terrà in una qualunque arteria limitrofa della città. Per le utenze condominiali, sono previsti dei carrellati condominiali? Per la raccolta dell’organico si è pensato di fornire un sottolavello areato e una mastella-carrellato antirandagismo, fenomeno molto diffuso?

Parlano di un periodo di tolleranza pari a 10 giorni, dopo il quale verranno applicate delle sanzioni. Non sarebbe stato più facile applicare un periodo cuscinetto di 15-20 giorni con il doppio servizio attivo stradale e porta a porta, dove il cittadino comincia a familiarizzare con la raccolta differenziata e l’operatore vigila sui conferimenti?

Si è pensato alla creazione di  uno sportello di informazione con personale formato nelle sedi del comune o nelle sedi dei quartieri?

Si è pensato, prima della loro chiusura, alle scuole e al coinvolgimento  di un progetto ad hoc per insegnare ai bambini a fare la raccolta differenziata? Alla formazione degli operatori e dei formatori?

Si è pensato ad un servizio straordinario di recupero dei disservizi o di gestione delle criticità?

Quante le aree ecologiche previste?

Si è pensato al fatto che per il ritiro degli ingombranti, cioè beni di grandi dimensioni, bisogna chiamare un numero verde non raggiungibile dai cellulari?”

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