Piano di riequilibrio, dubbi in commissione: “Mancano atti finanziari già approvati”

 
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Gela. “Seri dubbi” rispetto alla possibilità di approvare la proposta di adesione al piano di riequilibrio. Sono emersi nel corso di un approfondimento condotto oggi dalla commissione bilancio, presieduta dal consigliere Pierpaolo Grisanti. In audizione, erano presenti i revisori dei conti, in presenza inoltre dell’assessore al bilancio Mariangela Faraci. Sono stati proprio i consiglieri della commissione a sollevare la questione. “La Corte dei Conti nelle deliberazioni rilasciate – dice il presidente Grisanti – sottolinea che il piano di riequilibrio è possibile solo quando gli atti finanziari siano già stati approvati. Questo per l’ente non è ancora avvenuto”. Per la commissione, si tratta di un aspetto che va valutato con attenzione. Ad oggi, nessun atto finanziario è stato adottato dall’ente, mentre lunedì prossimo è in programma una seduta consiliare per arrivare al via libera del rendiconto 2021. Allo stesso tempo, all’ordine del giorno, è inserita la proposta di adesione al piano di riequilibrio, che però allo stato secondo i consiglieri non avrebbe i necessari presupposti.

Le verifiche sono in programma anche domani. I consiglieri della commissione infatti incontreranno anche il neo commissario nominato dalla Regione per gli atti finanziari. Il presidente Grisanti e gli altri componenti Alessandra Ascia, Salvatore Scerra, Davide Sincero e Giuseppe Spata, vogliono comprendere quale sia la posizione sul tema dello stesso commissario, che ha comunque dato tempi stringenti per arrivare all’approvazione degli strumenti finanziari. “I revisori – conclude Grisanti – non si sono espressi con parere perchè non è stato richiesto. Nel corso del confronto, comunque, hanno ribadito che quanto indicato dalla Corte dei Conti va comunque osservato con scrupolosa attenzione”. Dalla disamina condotta in commissione, a questo punto, potrebbero consolidarsi perplessità dirimenti nel percorso del piano di riequilibrio, attivato dall’amministrazione nel tentativo di evitare il dissesto del municipio.

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