Picchiata dall’ex compagno, donna costretta a prostituirsi in città: arriva una condanna

 
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Gela. Una lunga sequenza di maltrattamenti e abusi ma anche l’imposizione di prostituirsi. Dopo i tanti soprusi, una donna di nazionalità romena che ha vissuto per anni in città iniziò a segnalare alle forze dell’ordine. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Marica Marino (a latere Eva Nicastro e Fabrizio Giannola), ha condannato l’ex compagno, a sua volta di nazionalità romena. Quattro anni e dieci mesi di detenzione, questa la decisione rilasciata al termine del dibattimento. E’ stata riconosciuta la continuazione. La donna trovò il coraggio di rivolgersi a qualche conoscente che poi la indirizzò alle forze dell’ordine. Ciò avvenne solo dopo l’arresto del compagno, che fu sottoposto a misura per altre vicende. “Lei si prostituiva – ha spiegato in aula un testimone – in piazza tutti lo sapevano”. Pare che venisse costretta a cercare clienti anche lungo le principali strade di accesso alla città. Spesso presentava evidenti lividi ed ecchimosi.

Era il compagno, secondo le accuse, ad usarle violenza e ad imporle di prostituirsi. Il pm Fabrizio Furnari ha concluso riconoscendo la piena responsabilità dell’imputato, con una richiesta di pena a cinque anni di reclusione. L’ex compagna si è costituita parte civile, con il legale Carmelo Tuccio che ha concluso per la condanna dell’ex. Alla donna è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno, da definire in sede civile.

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