Polo idrogeno nelle aree industriali dismesse, sito locale tagliato fuori ma ci sono nuovi fondi

 
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Gela. Gli investimenti sulla filiera dell’idrogeno sono stati più volte, in questi cinque anni, richiamati dall’amministrazione comunale, che aveva candidato la città come potenziale centro nazionale (anche se non sono mai pervenute vere risposte). I fondi per la realizzazione di progetti destinati alla produzione di idrogeno nelle aree industriali dismesse sono stati assegnati, in Sicilia, per quattro programmi di investimento. L’area locale non è stata neanche collocata tra le pretendenti. Non sono stati avanzati progetti che potessero ambirvi. Il Ministero dell’ambiente, da poco, ha fatto sapere che riaprirà la finestra, con ulteriori fondi. E’ stato pubblicato il decreto che prevede stanziamenti per sessanta milioni di euro e a questi dovrebbero aggiungersi altri novanta milioni, dal RepoweEu. “I 150 milioni consentiranno di finanziare totalmente quattordici progetti ammessi parzialmente e nove ulteriori progetti che si andranno ad aggiungere ai cinquanta in corso di realizzazione”, riporta una nota ministeriale. Si creano quindi spazi per ulteriori interventi. A livello locale, ad oggi, l’unica vera iniziativa sull’idrogeno è stata presa con un accordo tra Eni ed Enel per la realizzazione di un sistema di produzione dell’idrogeno verde, all’interno dell’area di raffineria. L’hub per l’idrogeno, spesso indicato nelle priorità amministrative, invece pare assai difficile da concretizzare, soprattutto se non ci saranno iniziative per sfruttare fondi pubblici.

“E’ volontà del ministero investire tutte le risorse disponibili del Pnrr per dotare l’Italia di un sistema industriale per la produzione di idrogeno rinnovabile – ha detto il ministro Gilberto Pichetto Fratin – questo è un passaggio importante per competere in un mercato internazionale in rapida evoluzione dove l’Italia vuole giocare un ruolo di leader”. I circa quaranta milioni per progetti sull’isola sono stati suddivisi ad “H2 farm” della società agricola catanese Agrobiofert (per quasi dieci milioni e mezzo di euro), al progetto della società siracusana Res Integra (oltre diciotto milioni di euro) e ancora al piano di Duferco Energia rivolto alla “Hydrogen Valley” nel sito messinese di Giammoro (per circa sette milioni e mezzo di euro) e all’investimento della Magicmotorsport di Partinico (per poco più di tre milioni di euro).

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