Porto anno zero, consiglieri bacchettano la giunta: “Tanto c’è Crocetta…”

 
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Gela.
Porto rifugio abbandonato ad un triste destino di marginalità? I consiglieri comunali del gruppo di Articolo 4 Terenziano Di Stefano, Giuseppe Di Dio e Nicolò Gennuso hanno rilanciato il tema con la presentazione in aula di una mozione discussa davanti ad un civico consesso, come spesso capita, assai avido di presenze.

Negli ultimi giorni, inoltre, operatori portuali e semplici diportisti hanno deciso di costituire un comitato porto.
“Da anni se ne discute – ha esordito Di Stefano – e, come spesso capita, siamo punto e a capo. I recenti interventi di dragaggio sono serviti a ben poco. I lavori non hanno interessato l’interno dell’infrastruttura. Più che un porto sembra una spiaggia. Addirittura, un natante utilizzato dal corpo dei vigili del fuoco per le emergenze è stato trasferito nel porto di Trapani per evitare eventuali danni causati da fondali sempre più bassi. Si vadano a battere i pugni sui tavoli della regione”.
Il caso del porto rifugio non ha tardato molto a trasformarsi in contesa politica, con l’amministrazione comunale messa dietro al banco degli imputati.
“Un’amministrazione che non dà priorità al porto rifugio – ha detto il consigliere Luigi Farruggia – non può pretendere di programmare il futuro. A questo punto, vorrei anche capire quale sorte abbia avuto il tanto chiacchierato gruppo d’azione costiera che attendeva il finanziamento regionale. Abbiamo il diritto di conoscerne le sorti?”.
Una conferenza di servizi sulla questione è stata chiesta da Giuseppe Di Dio di Articolo 4. “Mi viene da pensare – ha ironizzato lo stesso consigliere – che se la competenza sul porto rifugio fosse stata del tutto a favore di quest’amministrazione comunale, avremmo già ritrovato l’infrastruttura nell’elenco dei beni da affidare ai privati tramite regolare bando di gara. Il destino del gruppo d’azione costiera? Perché non si chiedono delucidazioni al direttore generale Renato Mauro?”.
La proposta inoltrata dal consigliere di Articolo 4, alla fine, è stata accettata dai colleghi presenti.
“Ma perché preoccuparsi – ha attaccato Giuseppe Morselli – il presidente Rosario Crocetta ci ha detto che il progetto per il nuovo porto è già pronto. Tutto in regola come per il pontile sbarcatoio e i traghetti per Malta. Perché non fidarsi anche questa volta?”. Non sono mancate critiche neanche dai banchi di maggioranza. “L’amministrazione comunale – ha osservato il democratico Rocco Giudice – è assente ad eccezione dell’assessore D’Aleo. Forse, ci sono altre priorità come i debiti fuori bilancio. Quando si tratta di debiti da votare, tutti si materializzano”.
Alle tante critiche, più o meno velate, ha risposto proprio l’assessore Giuseppe D’Aleo. “Vorrei tranquillizzare i consiglieri – ha replicato – a conclusione di alcune recenti riunioni svoltesi negli uffici regionali ci è stato assicurato che il primo stralcio del progetto per il nuovo porto rifugio si avvia a completare la procedura di valutazione ambientale strategica. Si potrebbe arrivare ad un finanziamento da 49 milioni di euro. Altri interventi di sola manutenzione sarà difficile effettuarli. La disponibilità economica della regione su questi fronti è di circa 270 mila euro per coprire tutte le infrastrutture portuali siciliane. Quindi, abbiamo le mani legate”. 

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