Pressioni per i soldi del paliantino, Comune e Ato parti civili: accuse anche ad Emanuele Palazzo

 
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Gela. Sia il Comune sia l’Ato ambiente Cl2 in liquidazione saranno parti civili nel procedimento penale che si è aperto davanti al giudice Lirio Conti. Le presunte pressioni per ottenere denaro. Dalle indagini condotte dai magistrati della procura, infatti, sono emerse presunte pressioni per ottenere denaro dall’organizzazione del tradizionale paliantino. A giudizio, c’e Emanuele Palazzo, ritenuto dagli inquirenti vertice di spicco della nuova stidda. Sarebbe stato proprio Palazzo, attualmente detenuto sotto regime di 41 bis, a fare pressioni per ottenere denaro in relazione alla manifestazione tenutasi nell’estate di cinque anni fa. Presunte pressioni e minacce che sarebbero state subite anche dal commissario liquidatore dell’Ato Giuseppe Panebianco. Il giudice Lirio Conti ha accolto le richieste arrivate dagli avvocati Valentina Lo Porto e Giusy Li Vecchi, nell’interesse dell’Ato e del Comune. Si è opposto alla costituzione in giudizio dell’Ato, invece, l’avvocato Antonio Gagliano, difensore dell’altro imputato Gaetano Mancuso, accusato di truffa. Palazzo, invece, deve rispondere della tentata estorsione. Nel corso delle indagini, emerse la presenza di presunte fatture anomale, rilasciate dal titolare del lido balneare, ovvero Mancuso, entrato a sua volta nell’organizzazione del paliantino. Tra i difensori, nell’interesse di Emanuele Palazzo, ci sono gli avvocati Maurizio Scicolone e Salvatore Vasta.

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