Provincia commissariata e liberi consorzi: per i giudici del Tar è tutto legittimo

 
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Caltanissetta. Il commissariamento dell’ente provinciale e il paventato passaggio ai consorzi di comuni sono legittimi. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale amministrativo di Palermo chiamati in causa da un ricorso presentato dai rappresentanti dell’Unione delle province italiane e da quelli dell’Unione delle province regionali siciliane.

Nel ricorso, si chiedeva la bocciatura del provvedimento con il quale il presidente della regione Rosario Crocetta ha nominato Raffaele Sirico commissario dell’ente provinciale nisseno e, ancora, l’intervento della Corte costituzionale in merito alla legge 7 del 2013, relativa alla nascita dei consorzi di comuni.
Richieste che, però, sono state bocciate dai magistrati amministrativi. In base alla sentenza emessa, gli atti impugnati non avrebbero leso il diritto democratico alla scelta dei rappresentanti all’interno di enti intermedi come la provincia.
“Tanto basta – scrivono i giudici palermitani –  a rendere priva di consistenza anche la dedotta violazione del principio di diretta elettività. Si vuole, in ultima analisi, significare che, per quanto l’euforia istituzionale del passato abbia generato per l’ordinamento italiano ben quattro livelli di amministrazione in un paese di dimensioni territoriali articolate, ma non certo imponenti rispetto a quello di altri stati europei, non necessariamente da tale quadro deriva la soggezione alla regole dell’elezione diretta da parte dei cittadini per quanto concerne il livello intermedio”.
In un altro passo della decisione, i magistrati amministrativi rincarano la dose. “La diretta elettività degli organi della provincia – scrivono – non è, pertanto, munita di copertura costituzionale”.
Una bocciatura del ricorso presentato dagli esponenti di Upi e Urps che lascia pochi spazi di trattativa, perlomeno sul fronte dell’interpretazione giurisprudenziale.

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