“La mafia non è un affare italiano”, la Ue riconosce la battaglia di Crocetta

 
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Gela. La mafia non è solo un fenomeno italiano ma europeo, sul quale il Parlamento Ue indagherà con una sua Commissione speciale. Lo ha deciso l’assemblea plenaria di Strasburgo, che  ha approvato a larga maggioranza la costituzione della Commissione,

che sarà composta da 45 membri, e che nasce per iniziativa dell’ex sindaco, Rosario Crocetta, eurodeputato del Pd. La Commissione dovrà analizzare l’impatto sull’Unione e sui suoi stati membri, valutare l’attuazione delle leggi Ue per combattere criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio.

Sono previste visite e contatti con gli operatori di base, autorità di polizia, giudici, imprenditori, organizzazioni delle vittime, oltre che con istituzioni, parlamenti e governi di Stati membri e paesi terzi.

Nel suo intervento in aula, Crocetta ha ringraziato tutto il Parlamento per la decisione storica che ha assunto facendo notare che, quando, per primo il 15 luglio del 2009 scrisse all’appena eletto Presidente Buzek, che era necessario che il Parlamento indagasse sul fenomeno delle mafie in Europa, ricevette la critica di molti colleghi del nord Europa, che consideravano la mafia un affare italiano.

«Sta cambiando l’idea della mafia in Europa – conclude Crocetta – e ció è dovuto al grande lavoro che abbiamo sviluppato in questi anni di impegno senza sosta».

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