“Quattro donazioni di organi in un anno”: Vittorio Emanuele ai vertici regionali

 
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Gela. Sono quattro le donazioni di organi effettuate in città e scaturite da otto accertamenti di morte. Solo in uno di questi otto casi non si è potuto procedere all’espianto perché gli organi non erano efficaci.

E’ questo il bilancio dell’attività annuale tracciato dal coordinamento locale trapianti che consente al presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” di essere il primo per donazioni di organi tra gli ospedali non appartenenti alle aree metropolitane e il sesto tra tutte le strutture sanitarie dell’isola. Il coordinamento è coordinato dal medico Lucio Antona che si avvale della collaborazione di due medici e sei infermieri tutti appartenenti al reparto di Rianimazione della struttura ospedaliera di via Palazzi.
“Il percorso della donazione degli organi” è il nome del convegno, giunto alla terza edizione, promosso dall’Asp cl2 nell’auditorium dell’ospedale che ha richiamato ieri l’attenzione di 40 partecipanti: 10 medici e 30 infermieri. Per l’occasione si è dibattuto sugli obiettivi formativi che caratterizzano il processo della donazione degli organi, trattando anche argomenti delicati che vanno dalla comunicazione della morte ai familiari fino alla richiesta di donazione passando dal mantenimento del potenziale donatore da un punto di vista medico.
In città, una sala del gruppo operatorio inaugurato nel 2006 porta il nome di Rosario Giarrusso, primo donatore di organi a Gela grazie al consenso dei familiari.
“Dal decesso di Giarrusso abbiamo avviato un percorso di formazione che ha permesso di creare un coordinamento per la donazione di organi – assicura Antona – che si avvale della collaborazione di tutto il personale del reparto di Rianimazione”.
Tra i relatori che hanno partecipato al convegno, i medici Teresa Leuzzi, Jole Russo, Dario Rinzivillo, Salvatore Damante, e gli infermieri Giuseppe Provinzano, Francesco Cona, Salvatore Nigito.

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