Rapina a Mazzarino, due gelesi in azione per l’oro: condanna anche per una giovane

 
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Gela. Per la procura, fece da palo favorendo una rapina messa a segno da due giovani gelesi, a Mazzarino. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Marica Marino (a latere Martina Scuderoni e Fabrizio Giannola) ha disposto la condanna a due anni e sei mesi di detenzione per l’imputata che ne rispondeva. La decisione è stata formalizzata per la posizione di Veronica Vinciguerra. Fu coinvolta nell’inchiesta che portò ad individuare gli autori materiali dello scippo, Carmelo Giorlando e Vincenzo Ingegnoso, già condannati per la stessa vicenda. I carabinieri iniziarono a monitorarli a seguito della denuncia presentata da un minore che nel corso dei festeggiamenti della patrona di Mazzarino venne preso di mira. Fu aggredito e gli venne scippata la collana d’oro che portava. Ebbe bisogno delle cure dei medici. Per la procura, l’imputata sarebbe stata consapevole che si stava concretizzando lo scippo, con il minore che venne affrontato dai due gelesi. Puntavano a l’oro e poi si dileguarono a bordo di un’auto sulla quale c’era anche l’imputata. La richiesta finale avanzata dal pm Gaetano Scuderi è stata molto più pesante, sei anni e sei mesi di detenzione. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giusi Ialazzo, ha invece sempre escluso che l’imputata sapesse quali fossero le intenzioni degli altri due coinvolti. Non avrebbe avuto modo neppure di vedere che intanto la rapina veniva messa a segno, anche con una certa violenza. Per la difesa, l’imputata non avrebbe aiutato gli autori materiali a fuggire. L’assoluzione è stata formalizzata per le ipotesi di lesioni che venivano contestate anche alla giovane.

La difesa ha fatto riferimento ad una serie di approfondimenti tecnici, compiuti sui dati del sistema Gps installato sull’auto a noleggio che venne usata per arrivare a Mazzarino. Il collegio ha riconosciuto la prevalenza delle attenuanti, alla fine pronunciando una decisione di condanna ma con pena assai inferiore rispetto a quella richiesta dalla procura.

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