Referendum anticasta, pochissimi i moduli a disposizione

 
0

Gela. Alzi la mano chi sa che presso il Comune di Gela, come in tutti i comuni italiani, è possibile firmare a partire da maggio per un referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari (art. 2, L. 31/10/1965, n. 1261).

Secondo quanto sostiene Unione Popolare, promotore dell’iniziativa, se riuscissimo a raccogliere, entro la fine di questo mese, 500.000 firme ci sarebbe da abolire, dunque, un articolo che disciplina l’indennizzo spettanti ai membri del Parlamento; nel caso specifico i compensi relativi alla diaria e alle spese di soggiorno a Roma, che ammontano a 3.503,11 euro lordi.

Il partito rimarca con forza l’oscurantismo operato dai media nei loro confronti ma a questa denuncia si aggiunge quella dei cittadini che hanno protestato persino per l’impossibilità di firmare a causa della mancanza di moduli vidimati. Qualcuno ha gridato al boicottaggio dell’iniziativa.

Il responsabile dell’ufficio elettorale, Nando Incardona, spiega come non si tratti di una mancanza dell’amministrazione comunale bensì dello stesso comitato promotore, l’unico titolato per legge a fornire i moduli per la raccolta delle firme. Pochissimi i modelli pervenuti nelle nostre sedi, inviati solo un mese dopo l’inizio della raccolta.

Ogni modello è adibito ad accogliere cinquanta firme ed una volta esauriti quelli a disposizione, ci sono state delle serie difficoltà per ottenerne altri. I funzionari degli uffici competenti per un’intera settimana hanno sollecitato più volte i promotori a favore di chi intende sottoscrivere questi moduli. In risposta a queste richieste, Unione Popolare ha attivato sul sito internet un link dal quale è possibile scaricare il materiale. Finora sono state raccolte solamente 200 firme.

La questione del referendum non ha goduto, infatti, di visibilità: Unione Popolare non vive di finanziamenti pubblici e non è giunta nessuna coalizione politica a favore della promozione dell’iniziativa.

Ma le polemiche non riguardano solamente la mancata informazione o i mancati moduli quanto il referendum stesso.
Mancherebbero i tempi tecnici per depositare le firme che per legge non può avvenire un anno prima della scadenza di una delle due Camere. Di conseguenza le firme potrebbero essere depositate solo nel 2014.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here