Scippo in trasferta, “otto anni a Giorlando e Ingegnoso”: difese, “non fu rapina”

 
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Immagini di repertorio

Gela. Vanno condannati ad otto anni di reclusione ciascuno. Il pubblico ministero Ubaldo Leo ha confermato la responsabilità del ventiseienne Carmelo Manuel Giorlando e del ventitreenne Vincenzo Ingegnoso, accusati di una rapina in trasferta, a Mazzarino. Colpirono la sera della festa patronale, per scippare una collana d’oro ad un giovane. Si diedero poi alla fuga, a quanto pare spalleggiati dalla moglie di Giorlando. La richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero, davanti al gup Silvia Passanisi, è stata anche più elevata, ma poi proporzionata al rito abbreviato scelto dalle difese. I due imputati avevano già ammesso i fatti, ma con modalità differenti rispetto a quelle indicate dagli investigatori. I difensori, gli avvocati Giovanna Zappulla e Filippo Spina, hanno infatti chiesto una riqualificazione del capo di imputazione, non rapina ma tentativo di furto con strappo. Non ci sarebbero gli estremi, secondo la loro interpretazione, per accusare i due giovani di rapina.

Il giovane preso di mira, hanno spiegato i legali, è stato risarcito dagli imputati e comunque avrebbe reagito all’azione dei gelesi, anche mettendosi all’inseguimento. Per i legali, le ferite riportate al polso sarebbero state causate da una caduta e non da una presunta aggressione di Giorlando e Ingegnoso. Il gup deciderà la prossima settimana.

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