Scongiurato il blocco della Raffineria, riprendono le operazioni di carico

 
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Gela. Sono riprese le operazioni di carico e scarico dei prodotti petroliferi al porto isola. Scongiurato pertanto il blocco della linea di raffinazione dopo che, nei giorni scorsi, il site manager della fabbrica, Bernardo Casa, aveva preannunciato l’imminente chiusura delle produzioni.

La raffineria, infatti, bloccata nel trasferimento su strada dallo sciopero degli autotrasportatori e priva di sbocco a mare a causa del fermo delle operazioni mercantili al porto, non era più in grado di garantire la produzione dell’unica linea di raffinazione ancora in marcia (le altre due sono ferme da mesi per la concomitante flessione dei mercati e un programma di manutenzioni non più rinviabile).

Ieri mattina la Capitaneria di porto ha comunicato che da giovedì pomeriggio ”sono riprese le operazioni commerciali delle navi petroliere nel pontile principale”. Una ripartenza che poteva essere addirittura anticipata di qualche giorno se ci fossero state condizioni meteo più favorevoli.

«Gli attracchi – spiega la Guardia costiera – erano stati sospesi a partire dal 16 ottobre scorso a seguito dell’incendio che si era verificato alla radice del pontile e aveva interessato un fascio di linee per lo smistamento dei prodotti petroliferi». Nei giorni scorsi Guardia costiera e Vigili del fuoco avevano eseguito un sopralluogo e verificato il rispetto delle condizioni di sicurezza, dando un primo via libera alle operazioni mercantili, riavviate giovedì.

«La raffineria – si legge nella nota del guardia coste – ha completato gli specifici test di verifica e le prove disposte dalla Capitaneria allo scopo di garantire la sicurezza necessaria e la piena sicurezza delle attività portuali». L’area interessata, a seguito dell’incendio, era stata sequestrata dalla Procura. Ora in peggio è passato.

In rada ci sono già tre mercantili, due maxi petroliere e una nave cisterna carica di gas, pronti a iniettare greggio e altre materie prime nei serbatoi della raffineria. Linfa vitale per i polmoni di una fabbrica messa in ginocchio da una crisi senza fine. 

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