Scorrimento veloce mai realizzato, il gruppo Di Vincenzo rischia maxi condanna

 
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Caltanissetta. Un grande progetto rimasto, però, del tutto incompiuto. Quello che doveva essere il primo lotto dello scorrimento veloce Caltanissetta-Mussomeli continua ad impegnare le parti in causa.

Il raggruppamento d’imprese guidato dalla Di Vincenzo spa, infatti, ha deciso di chiedere l’intervento dei giudici della Corte di cassazione. I rappresentanti dell’azienda travolta da un’interminabile bufera giudiziaria, causata dalle inchieste che hanno interessato lo stesso Pietro Di Vincenzo, non intendono versare gli oltre due milioni di euro previsti, come risarcimento danni, in favore della Provincia di Caltanissetta, ente appaltante del maxi progetto.
Con le due decisioni già emesse dai giudici, gli imprenditori che avrebbero dovuto realizzare l’opera sono stati condannati a risarcire i danni causati dal blocco dei cantieri.
La Di Vincenzo spa, in questo caso, vinse il mega appalto da circa trenta miliardi delle vecchie lire insieme alla romana S.A.I.S.E.B spa e alla milanese Si.con. L’obiettivo era quello di dare vita ad un’importante arteria stradale, in grado di collegare buona parte dell’entroterra nisseno.
Alla fine, però, non se ne fece nulla. Da quel momento, infatti, esplose la battaglia legale fra i funzionari della provincia e gli imprenditori che si erano aggiudicati l’importante commessa. Anni trascorsi fra aule di tribunale e carte ballate che, in ogni caso, sancirono gli errori commessi dalle aziende.
A nulla, perlomeno nei primi due gradi di giudizio, sono servite le tesi esposte dai legali delle società. Stando alla loro posizione, il progetto redatto dai tecnici della provincia non sarebbe stato cantierabile: una serie di errori tecnici e strutturali ne avrebbe impedito la concreta realizzazione.
Tesi rigettata, invece, dagli avvocati Lucio Greco e Vincenzo Di Cataldo, rappresentanti in giudizio per conto dell’Ente provinciale. Lo spettro dell’oneroso risarcimento, quindi, ha convinto gli imprenditori a tentare la carta della suprema Corte di cassazione: nel tentativo, di evitare la conferma di quanto sostenuto dai giudici negli altri gradi di giudizio.
I magistrati romani, adesso, dovranno pronunciarsi sulla legittimità delle decisioni assunte dai loro colleghi. Un braccio di ferro che, di conseguenza, promette di riservare nuove puntate. L’appalto per il primo lotto dello scorrimento veloce Caltanissetta-Mussomeli potrebbe costare assai caro alle tre aziende aggiudicatarie.
L’importo del risarcimento dei danni richiesto dai legali della provincia ha, addirittura, visto un’impennata fra primo e secondo grado.
Nella sentenza emessa dai giudici della Corte d’appello, rispetto a quella precedente, il totale del risarcimento ammonta a 2.778.142,35 euro.
Una somma difficile da digerire per gli imprenditori coinvolti nella contesa giudiziaria. I funzionari della provincia, dopo aver ricevuto comunicazione del ricorso alla suprema corte depositato dai legali delle aziende, hanno già formalizzato tutti gli atti necessari per resistere in giudizio ed ottenere, nel caso di conferma delle due precedenti decisioni, il mega risarcimento da oltre due milioni di euro.
Tutto dipenderà, a questo punto, dai magistrati romani che potrebbero apporre la definitiva parola fine alla lunga vicenda.

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