“Se centrodestra chiama valuteremo progetto”, Pizzardi: “Terza via? Priorità a serietà e competenza”

 
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Il coordinatore Iv Rochelio Pizzardi

Gela. Lo scenario per loro è del tutto aperto. Scelte non ne hanno fatte, in via definitiva. Sicuramente, hanno optato per una strada diversa da quella della coalizione guidata dal candidato a sindaco Terenziano Di Stefano, nonostante abbiano seguito lo sviluppo dell’agorà. I moderati attendono. “Sappiamo di consultazioni nel centrodestra – spiega il coordinatore cittadino di Italia Viva Rochelio Pizzardi – se dovessero contattarci, risponderemo per valutare il loro progetto. Del resto, già diverso tempo fa, dall’assemblea regionale del partito abbiamo ottenuto una piena autonomia sul territorio. Non abbiamo vincoli né con il centrosinistra né con il centrodestra. A noi, interessano governabilità, serietà del progetto, una squadra fatta di competenza e i temi fondamentali per il territorio. Non limitiamo il ragionamento solo al nome del candidato a sindaco. Spero che tutti si muovano in questo modo”. I renziani, fin dall’inizio, sono nel tavolo dei moderati, insieme a “Rinnova”, ai socialisti, ai liberali e a Noi moderati. Fino ad ora, si sono sempre mossi quasi all’unisono, salvo l’addio dello stesso Di Stefano e del gruppo dell’imprenditore Maurizio Melfa. I dem, come confermato sia dal commissario Giuseppe Arancio sia dall’ex parlamentare regionale Calogero Speziale, hanno chiesto di riaprire l’agorà per cercare di sviluppare un ragionamento più ampio, con un dialogo da rilanciare anche con gli stessi moderati. “Credo che i dirigenti del Pd si siano riferiti ai moderati seguendo un ragionamento per deduzione – continua Pizzardi – noi non abbiamo dato mandato ufficiale a nessuno. Hanno ritenuto che riaprendo l’agorà anche noi avremmo avuto modo di riavvicinarci per discutere”. I moderati, al momento, sono appunto in attesa.

“Un progetto di centrodestra unito può interessarci – precisa Pizzardi – in caso contrario non escludiamo altre soluzioni”. I moderati non hanno mai dato per chiusa neppure la pagina di una “terza via”, fuori dai due blocchi. “Se ce ne fossero le condizioni, soprattutto per un progetto forte e vincente – conclude il coordinatore – potrebbe essere una soluzione”.

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