Settanta posti di lavoro in bilico, ancora sit-in delle lavoratrici della refezione scolastica

 
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Prosegue la protesta delle lavoratrici della refezione scolastica e delle loro famiglie

Gela. Va avanti la protesta delle operatrici della refezione scolastica. Da gennaio, le attività sono destinate a fermarsi, così come deciso dal commissario Rosario Arena e dai tecnici del Comune, che ritengono non più sostenibile l’impegno finanziario. Da una settimana, le lavoratrici e i sindacalisti della Filcams Cgil organizzano sit-in davanti al municipio. Ad oggi, però, tutto è fermo. Le parti rimangono sulle loro posizioni. “Attendevamo un passo in avanti da parte del commissario – dice il segretario provinciale della Filcams Cgil Nuccio Corallo – ma in municipio preferiscono lasciare tutto com’è”. Sono settanta i posti di lavoro a forte rischio e un’intesa sembra veramente difficile da raggiungere.

Il taglio del servizio di refezione scolastica è solo uno di quelli imposti in municipio, dato che potrebbero saltare anche altre attività. Tutto nel tentativo di mettere ordine ai conti ma facendo saltare lavoratori.

1 commento

  1. Basta fare pagare un ticket a quelli che risultano poveri sulla carta ma non di fatto e si può riaprire la mensa. L’ottanta per cento non paga il ticket e per questi fare pagare 1,50 euro a pasto potrebbe risolvere il problema, mentre per quelli che hanno un isee alto far pagare 4 euro a pasto. Per i più poveri penso che 1,50 possono spenderlo, essendo che lo strumento isee al momento non e’ Sufficiente a selezionare i veri poveri che non credo siano l’80 per cento.

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