Sfiducia, gelo tra pro-Greco e centrodestra: distanze nette e pesanti dubbi

 
0

Gela. L’esito della mozione di sfiducia verrà delineato la prossima settimana, dato che il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito ha fissato la seduta per la trattazione. Al momento, sembra prevalere il sì ad un’iniziativa politica che è soprattutto del centrodestra. Sicuramente, un primo effetto questa mozione l’ha già prodotto: è sempre più netta la distanza tra il “partito” della sfiducia e i pro-Greco. La partita si gioca nel campo del centrodestra. Quello all’opposizione del sindaco ha messo il piede sull’acceleratore e dopo la firma dei cuffariani non si è più voltato indietro. L’obiettivo è chiudere anticipatamente quest’esperienza amministrativa e di fatto avviare una “nuova” stagione, senza Greco e senza i suoi referenti principali. Meloniani e cuffariani sembrano in prima linea e neanche il resto del centrodestra all’opposizione si tirerà indietro. Dall’amministrazione nessuno si sbilancia e si attende l’esito del voto del 2 maggio, data della seduta con la mozione di sfiducia all’ordine del giorno. Sicuramente, c’è una fortissima delusione e le vicende politiche si fanno sentire in maniera prepotente mentre è in atto una delle crisi finanziarie più complesse da risolvere. Indipendentemente dall’esito del voto sulla mozione, i pro-Greco prenderanno direzioni nettamente diverse da quelle del centrodestra all’opposizione. Le strade si dividono e sarà quasi impossibile ricongiungerle. Nessun rapporto politico con i cuffariani che fino a qualche mese fa hanno cercato di “spostare” il baricentro della giunta proprio verso il centrodestra ma che poi hanno lasciato il patto stretto con Greco e firmato la sfiducia. Negli ambienti vicini all’amministrazione comunale, c’è chi parla di una sorta di “trappola” politica della Dc. L’azzeramento e l’eventuale svolta a destra hanno portato fuori dalla giunta i civici di “Una Buona Idea”, tra i fondatori dell’alleanza di quattro anni fa che condusse alla vittoria del sindaco. Il progetto della Dc non è andato in porto, lasciando probabilmente ancora più isolati il sindaco e la sua giunta. Dal bilancio che venne ritirato “a garanzia del consiglio comunale” e fino ai tanti tentativi di avviare un dialogo con il civico consesso, sono molte le occasioni che non si sono concretizzate e che oggi fanno riflettere nelle stanze dell’amministrazione comunale. La cesura è netta anche su un versante molto delicato come quello della “questione morale”. In questi giorni, seppur sottotraccia, a Palazzo di Città c’è chi riflette sul fatto che la sfiducia sia sostenuta anche da consiglieri sottoposti a procedimenti penali. Il sindaco Lucio Greco, dopo la pubblicazione della relazione della Dia, ha nuovamente fatto riferimento a quest’aspetto. La questione morale aleggia intorno ad un dibattito sulla mozione che si preannuncia assai vibrante. Ancora una volta, l’attenzione si concentra su consiglieri che quattro anni fa sostennero il progetto del sindaco e oggi invece si ritrovano nel lato opposto, tra i più convinti nel caldeggiare la fine anticipata dell’esperienza Greco.

Il concetto che più ritorna è quello “dell’irresponsabilità” davanti ad urgenze finanziarie dell’ente che vengono messe in secondo piano per dare spazio ad una mozione che il primo cittadino, ieri in aula consiliare, è tornato a definire “inopportuna”. Qualcuno si sarebbe aspettato interventi dei parlamentari regionali di centrodestra del territorio che ad oggi non si sono affatto esposti. “Mai più con un centrodestra così livoroso e che non ha alcuna unità politica”, fanno sapere esponenti vicini all’avvocato Greco. L’esito del dibattito si saprà la prossima settimana. Quelli che stanno con il sindaco, comunque, una decisione sembrano già averla maturata, sganciandosi dal centrodestra della sfiducia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here