Sgominata una banda nigeriana dedita allo spaccio, 16 arresti

 
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Caltanissetta. La droga, veniva nascosta in ovuli dentro il corpo e viaggiava attraverso i treni, meno controllati.  I carabinieri di Caltanissetta hanno sgominato un’organizzazione criminale nigeriana, con base nel centro storico del capoluogo. L’operazione, denominata “IKA RIMA”  coordinata dalla DDA della Procura Nissena,  ha disarticolato una banda dedita al traffico di stupefacenti, articolazione della storica organizzazione cultista denominata “EIYE”, radicata nella cultura nigeriana, presente in Italia ed in Europa e attualmente dedita principalmente al traffico degli stupefacenti ed al controllo della prostituzione. Sedici gli arresti.

Le indagini sono iniziate a fine 2019, quando i carabinieri notarono la presenza in città di una consistente comunità di cittadini nigeriani nei luoghi della movida nissena. Dopo oltre un anno di intensa e difficoltosa attività di indagine, svolta esclusivamente con metodi tradizionali, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e video,la DDA della Procura di Caltanissetta e i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno ricostruito il meccanismo con il quale venivano convogliate in città ingenti quantità di cocaina e hashish da immettere nel mercato nisseno. In particolare corrieri nigeriani, servendosi di pullman e treni, portavano le sostanze stupefacenti e in alcuni casi i Carabinieri hanno arrestato in flagranza soggetti che trasportavano ovuli pieni di stupefacente, occultati all’interno del proprio corpo.

Le Indagini

Gli arrestati sono 16, 14 di nazionalità nigeriana provenienti da una ben definita area geografica, la città di Agbor ubicata nel sud della Nigeria, e 2 cittadini italiani,accusati a vario titolo di appartenere a un’associazione formalmente denominata “IKARIMA”.

La confraternita denominata “the Supreme EYE confraternity” nasce nell’università di Ibadan, nello stato di Oyo (Nigeria), in seguito ad una scissione interna alla Black Axe, assumendo la denominazione attuale, ma è conosciuta anche come National Association of Air Lords. Fondata con l’intento di promuovere lo sviluppo e la cultura africana in contrapposizione alla politica colonialista imperiale, come le altre confraternite abbandonò presto i campus universitari e gli iniziali scopi a sfondo sociale per trasformarsi, sin dagli anni 70/80, in una organizzazione segreta e criminale. Con i flussi migratori iniziarono a stabilirsi all’estero e a fare proselitismo, replicando i riti, usanze e strutture gerarchiche proprie delle confraternite.

Nel corso delle indagini veniva accertata la presenza di un numeroso gruppo di cittadini nigeriani,che era solito riunirsi tutte le domeniche all’interno di abitazioni dei vari appartenenti al gruppo, apparentemente per degli incontri di comunità, ma come si è in seguito accertato, per partecipare alle riunioni di uno strutturato sodalizio criminale con ben definite regole per l’adesione dei partecipanti, presieduti da un capo chiamato “CHAIRMAN”, e finalizzati a concordare le strategie di approvvigionamento e successiva distribuzione delle sostanze stupefacenti in città.

Nel corso delle indagini veniva sequestrato un “libro mastro”, di colore verde, tradizionalmente distintivo della confraternita Eiye, contenente sia la codificazione delle regole del gruppo, tra cui le varie fasi dei rituali da seguire per la celebrazione delle riunioni- che comprendevano per esempio l’inneggiamento rituale del nome del gruppo “IKA RIMA”,sia l’organigramma dell’associazione, con l’indicazione dei pagamenti delle singole quote associative versate dai singoli associati, e le date di partecipazione alle singole riunioni.

I corrieri

I corrieri venivano reclutati all’interno della comunità nigeriana, con particolare riferimento all’etnia tribale della città di origine, diventata per l’organizzazione un ufficio di collocamento. I corrieri erano quasi sempre molto giovani, alcuni incensurati. Ogni corriere riceveva un compenso commisurato al carico trasportato. Veniva, altresì, accertato il collegamento con gli ambienti della mafia nigeriana che, in Italia, ha già diverse ramificazioni a Torino, Roma, Palermo e Catania.Le indagini hanno permesso di verificare che Caltanissetta era l’approdo di carichi di droga in arrivo da Napoli, Palermo e Catania, anche, come si è già detto,mediante ovulatori intracorporei, i quali prevalentemente trasportavano, a rischio della propria vita, ovuli di cocaina ed eroina, del peso complessivo di 100 grammi, confezionati sottovuoto in strati di cellophane, occultati nell’intestino prima della partenza, allo scopo di eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.

I sequestri

Nell’inchiesta “IKARIMA”, quale attività di riscontro,svoltasi dall’ottobre 2019 al dicembre 2020, sono state arrestate in flagranza di reato 37 persone, sequestrati 23kg. di marijuana, 11kg. di hashish, 1 kg. di cocaina, 200 gr. di eroina e 526 piante di marijuana,contanti per un totale di 12.000,00 euro.

Lo stupefacente sequestrato, immesso sul mercato clandestino, avrebbe fruttato circa un milione di euro di profitto. Le comunicazioni con gli acquirenti avvenivano quasi esclusivamente con messaggi sui telefonini.

Nel corso delle indagini coordinate dalla DDA di Caltanissetta, il personale dell’Arma ha accertato che la confraternita ha trovato appoggio logistico presso alcuni connazionali dimoranti nel centro storico di Caltanissetta, dove si attesta la presenza di un elevato numero di cittadini extracomunitari di diverse etnie, alcuni dei quali ivi stabilitisi dopo un periodo di forzata permanenza nel locale CARA di Pian del Lago. Nel corso delle indagini non sono stati riscontrati collegamenti o contrasti con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata nissena, ed è emersa invece ampia autonomia di movimento e di controllo del traffico di stupefacenti nel centro storico della città da parte della comunità nigeriana.

 

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