Si riducono i residenti e aumentano le abitazioni, è speculazione? FOTO

 
0


Gela.
Ville, villini e villette mentre il numero di abitanti in città si riduce progressivamente. Cosa sta succedendo al mercato edilizio? La continua apertura di nuovi cantieri nasconde, in alcuni casi, vere e proprie forme di speculazione?

“Non dobbiamo inventare nulla – spiega l’esponente della Lipu Emilio Giudice – si tratta solo di matematica. Da anni, ormai, il numero di residenti in città diminuisce mentre, all’inverso, aumenta quello di complessi residenziali e abitazioni. Mi pare chiaro che qualcosa non fila per il verso giusto. Purtroppo, le amministrazioni che si sono succedute e, più in generale la politica, hanno dato troppo spazio di manovra ai palazzinari. Piuttosto che occupare il territorio con altri complessi edilizi che non corrispondono alle reali richieste, perché non si interviene sui quartieri riqualificandoli? Solo in questo modo, si eviterà il loro spopolamento”.
Tutti sembrano voler giocare la carta del mercato immobiliare: soprattutto negli ultimi anni, è aumentato il numero di nuovi complessi residenziali costruiti, nella maggior parte dei casi, in aree periferiche della città e nei pressi delle zone balneari.
“Insieme ai rappresentanti di altre associazioni – spiega ancora Giudice – abbiamo presentato una serie di osservazioni al nuovo piano regolatore generale in attesa di approvazione. Ci siamo accorti, comunque, che anche questo prg non pone alcun argine all’edificazione selvaggia anche in spazi attualmente classificati come agricoli”.
Largo a palazzinari e costruttori? “Credo – spiega il presidente della commissione comunale urbanistica Antonino Biundo – che si tratti di una questione veramente molto complessa. Personalmente, ma anche insieme gli altri componenti della commissione, cerco di valutare attentamente tutti quei progetti che possano costituire solo semplici forme di speculazione sul territorio. E’ anche vero, però, che le giovani coppie preferiscono vivere fuori dal centro cittadino, optando per i nuovi complessi residenziali costruiti negli ultimi anni. Questi progetti hanno spesso contribuito a rivalutare aree del tutto marginali e abbandonate. Ovviamente, non possiamo permettere gli abusi o la pura e semplice speculazione”.
In base ai dati raccolti da alcune associazioni, nell’arco di appena quattordici anni, l’aspetto morfologico di buona parte del territorio cittadino è stato profondamente mutato proprio dalla realizzazione di maxi complessi edilizi. “Basta dare un’occhiata alle mappe pubblicate sul web oppure alle immagini satellitari – conclude Emilio Giudice – ci si accorgerà facilmente di ciò che si è verificato”.
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here