Sit-in in ospedale, mancano 200 operatori e cancellate 11 unità operative

 
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Dipendenti ospedalieri durante il sit-in in via Palazzi indetto dalle organizzazioni Cgil, Cisl, Uil, Fsi-Usae.

Gela. Hanno affisso una lunga lista fatta solo di disagi della sanità gelese. Gli esponenti sindacali comparto sanità di Cgil, Cisl, Uil e Fsi-Usae, chiedono “Un ospedale migliore” evidenziando carenze e attardano il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” che contemplano ben 11 unità operative cancellate e mai realizzate, ma presenti solo nella pianta organica. Lamentano i tagli agli straordinari evidenziando la mancanza di oltre 200 figure sanitarie professionali, comprendendo 78 dirigenti, 100 infermieri, 10 tecnici, 5 ostetrici, 4 fisioterapisti, 80 oss e 2 autisti.
“La cronica mancanza di personale ha portato alla chiusura di reparti vitali – denuncia Antonio Grasso, Cgil – come l’unità di Malattie infettive e Nefrologia”. Alle soglie della stagione balneare e con il repentino aumento della popolazione i problemi per il management dell’ospedale diventano molteplici e investano direttamente l’organizzazione del personale.
“Ci stiamo inoltrando al periodo estivo senza personale – ricorda Giuseppe Di Fede, Uil comparto sanità – mi auguro non sospendano anche le ferie estive”, “l’impegno degli operatori c’è – incalza Salvo Di Natale, Fsi-Usae – manca una dirigenza che con una missiva ha negato ai primari di fare straordinario come se ci fosse un rapporto clientelare”.

La protesta all’ingresso dell’ospedale non è stata supportata dal sindacato infermieristico Nursind.
“Tra le principali rivendicazioni – sottolinea Angelo Ietro, Cisl – evidenziamo la carenza di organico e l’impossibilità di garantire servizi essenziali causando gravi carenze dell’offerta sanitaria”.
Carenze pagate con quattrini dall’Asp di Caltanissetta, del manager Alessandro Caltagirone, costretta a sopperire alla crescente migrazione sanitaria frutto di logiche politiche che hanno mortificato anni di lotte civile del popolo gelese.
Un argomento conosciuto anche dai volti storici del sindacato provinciale, “tutta la popolazione che ha bisogno di risposte sanitarie – denuncia Giuseppe Salvatore Pernaci, coordinatore provinciale sanità Cisl – è costretta a recarsi altrove, spesso in strutture fuori dalla regione Sicilia”.
Anche l’amministrazione comunale si è unita al sit in di via Palazzi promosso dalle organizzazioni sindacali. Il sindaco Lucio Greco, accompagnato dal suo vice, Terenziano Di Stefano, e dall’assessore alla Sanità, Nadia Gnoffo, ha promesso di indire un vertice col direttore generale dell’Asp alle prese con le nomine dei direttori Sanitario e Amministrativo.
“Era già mia intenzione convocare il direttore generale Alessandro Caltagirone – ammette – per valutare complessivamente la situazione da un punto di vista sanitario e dell’ospedale nella sua completezza”.
“Sono andata a Caltanissetta – conclude Nadia Gnoffo, assessore Sanità – e devo dire che il manager dell’Asp Cl2 si è messo subito a disposizione. Insieme possiamo iniziare a confrontarci per dare risposte alla popolazione che invoca una sanità efficace”.

2 Commenti

  1. Gli esponenti sindacali comparto sanità di Cgil, Cisl, Uil e Fsi-Usae, chiedono “Un ospedale migliore”

    I politici non sono riusciti nell impresa ed ora grazie a loro avremo un ospedale di prima fascia

  2. Tutte cazzate nessuno ha mai voluto seriamente prendere in mano la questione convolgere tutte le parti in causa compresa la popolazione e dare la svolta. Politici e sindacati hanno sempre subito supinamente le decisioni di villantatori prestiggiatori imbroglioni di turno

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