Sono beni di un boss? Alferi impugna la confisca davanti ai giudici d’appello

 
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Gela. Giuseppe Alferi, ritenuto dagli investigatori vero leader di un gruppo criminale attivo in città e attualmente detenuto sotto regime di 41 bis nel penitenziario di Viterbo, ha scelto d’impugnare il provvedimento di confisca di beni personali, per un totale di circa ottocentomila euro, confermato lo scorso giugno.

Il suo avvocato di fiducia, il legale Maurizio Scicolone, si rivolgerà ai giudici della corte d’appello di Caltanissetta. Furono i magistrati della Direzione distrettuale antimafia nissena a emettere il provvedimento di confisca. Alla fine, sotto chiave, sono finiti tre terreni, due dei quali in contrada Albani Roccella ed uno in contrada Valle Monacella, due fabbricati rurali, due autovetture, una Mercedes classe A ed un Mitsubishi Pajero e due autocarri Iveco.
Il sequestro era scattato nel novembre di un anno fa. Non ci sarebbe corrispondenza, in base alle accuse, tra l’attività d’ambulante svolta da Peppe ‘ierru e il valore dei beni nella sua disponibilità e in quella della famiglia.

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